Jesi-Fabriano

Ricordi e dolore per la scomparsa del professor Ginesi. «Ha saputo costruire ponti tra le Marche e il mondo»

Tanti i ricordi e i messagi di cordoglio per la scomparsa dell'illustre critico d’arte e Console onorario della Federazione Russa. Fissati i funerali che saranno celebrati nella Chiesa parrocchiale di San Marcello

Armando Ginesi

SAN MARCELLO – Saranno celebrati mercoledì (16 marzo) alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di San Marcello, i funerali del professor Armando Ginesi, scomparso ieri a causa di una malattia. Il noto critico d’arte e Console onorario della Federazione Russa combatteva a lungo contro una malattia che lo costringeva a continui ricoveri in clinica. Si è spento all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi, gettando nel dolore il figlio Marco, stimato avvocato jesino, la nuora Cathy, il nipotino Glauco, i parenti e i tantissimi amici. La camera ardente è stata aperta oggi presso la Casa del Commiato David-Icof di via Salvemini a Jesi.

La sua figura così importante per lo spessore culturale e umano viene ricordata con commozione e affetto. «Ciao Armando, il mondo ed io perdiamo un uomo di grande cultura e di enorme umanità», scrive l’artista Carlo Cecchi, mentre l’ex sindaco di Maiolati Spontini Giancarlo Carbini con cui Ginesi aveva condiviso un forte impegno per il Premio Vallesina, ricorda proprio questo aneddoto: «Non ci ha lasciato solo un amico di Maiolati Spontini ma anche un concittadino – dice Carbini – figlio di Eugenia Elisei, nata a Scisciano di Maiolati Spontini nel 1911, battezzata nella chiesa di Scisciano come Eugenia Maria Giuseppa e trasferitasi poi a Jesi con la famiglia nel 1922. I nonni del Professore sono sepolti nel cimitero di Scisciano. Lo saluto per l’ultima volta e lo ringrazio per la collaborazione che ha messo in atto con il nostro Comune e con il Premio Vallesina nel corso del mio mandato da Sindaco».

Lo ha ricordato ieri, nel corso della presentazione di un libro a Palazzo Bisaccioni, il vice sindaco di Jesi e assessore alla Cultura Luca Butini. «Ho approfittato dell’occasione culturale per dare la triste notizia appena appresa e molti non ne erano ancora a conoscenza – ci racconta Butini – la sala gli ha tributato un lungo applauso spontaneo, perché erano presenti molte persone che avevano avuto modo di apprezzarlo. Il professor Ginesi è stato un punto di riferimento non solo per la cultura marchigiana per diversi decenni, ma anche una personalità spiccata e al tempo stesso disponibile al confronto. Un elemento questo, che deve caratterizzare chi voglia cercare di dire la sua nel mondo che frequenta. È stato per tanti un maestro, sia per gli allievi dell’Accademia delle Belle arti di Macerata che per tanti colleghi e per diverse generazioni di artisti, oggetto di valutazione nella sua guida. Ero ansioso di incontrarlo – aggiunge il vice sindaco – per un confronto sulla attuale vicenda russa. Ci siamo incontrati più volte per la sua attività di Console onorario della Federazione russa, che svolgeva con grande passione e che mi incuriosiva. Avrei voluto sapere il suo punto di vista sull’evoluzione di questo conflitto. Si è espresso sui social ma avrei voluto confrontarmi con lui di persona per avere il parere di una persona esperta in materia. Questa domanda resterà senza risposta, ma di risposte ne ha date tante nella sua lunga vita e per tanti rimarrà un esempio di insegnamento».

«Le Marche perdono un grande uomo di pace e cultura», è il ricordo di Maurizio Mangialardi Capogruppo regionale del Partito Democratico – Assemblea Legislativa delle Marche. «Ginesi ha contribuito a diffondere anche nella nostra regione la conoscenza delle avanguardie storiche del XX secolo. A lui mi lega forte ed emozionante il ricordo di tante collaborazioni a cui, insieme a suo figlio Marco, abbiamo dato vita nel corso degli anni a Senigallia per organizzare scambi culturali tra il nostro territorio e la Russia, affinché proprio l’arte e la bellezza segnassero un terreno di confronto, cooperazione e crescita reciproca – fa sapere Mangialardi – una lezione che oggi appare tanto lontana quanto attuale di fronte alla tragedia della guerra in Ucraina. Una guerra che, con estrema lucidità, da fine intellettuale qual era, Ginesi aveva condannato in maniera chiara e inequivocabile, senza tuttavia rinunciare alla volontà di individuarne i presupposti».

«Ho appreso della morte del professor Armando Ginesi, una delle voci più incisive nel panorama culturale non solo regionale, ma nazionale e internazionale in virtù dei suoi molteplici contatti con istituzioni ed università di primo piano. Una grande persona, profondo conoscitore della storia dell’arte, che ha saputo costruire ponti tra le Marche e il mondo, in particolare la Russia e la Spagna, ricevendo premi, riconoscimenti e onorificenze». Così il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ricorda la figura dell’illustre studioso jesino. «È stato un grande amico del nostro comune – continua Gentilucci – regalandoci alcune riflessioni e idee su Gianni Rodari che hanno arricchito il nostro premio “Fabulando” intitolato proprio a Rodari. Tutta la comunità di Pieve Torina si stringe alla famiglia nel ricordo della sua straordinaria umanità e professionalità».

Al cordoglio si unisce anche la Fondazione Pergolesi Spontini che con profonda commozione partecipa al dolore dei familiari e ricorda con grande stima il professor Armando Ginesi. Dal 2001 al 2004, nominato Consigliere di Amministrazione, ha accompagnato i primi anni di vita della Fondazione Pergolesi Spontini e ne ha sostenuto poi, da privato cittadino e “Amico”, le attività ed i progetti. «Fermamente convinto del valore che tale istituzione avrebbe potuto rappresentare per il mondo culturale non solo locale, ma anche nazionale ed internazionale, il prof. Armando Ginesi non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno e la sua vicinanza», fa sapere  Lucia Chiatti, Direttore Generale della Fondazione Pergolesi Spontini, che ne ricorda «l’immenso amore per l’arte e la cultura, l’intelligenza arguta e sensibile, l’impegno civico di un intellettuale profondamente legato alla vita della nostra città. Lo ricordiamo con grande stima e affetto».