JESI – Rifiuti abbandonati nei cassonetti della zona industriale, l’amministrazione comunale valuta di rimuoverli e introdurre un sistema di raccolta differenziata analogo a quello attivo in area urbana. Due le ipotesi prese in considerazione: la raccolta di prossimità con posizionamento di un’isola ecologica completa ogni 200 metri, o la raccolta porta a porta con dotazioni per singola utenza (558 utenze tra domestiche e non). E la scelta, salvo ripensamenti, dovrebbe ricadrà su quest’ultima.
«Seppur molto diverse in termini di gestione e resa (isole di prossimità da un lato e raccolta porta a porta dall’altro) – spiega la giunta Bacci -, le due ipotesi a livello economico non si discostano molto in quanto sull’ipotesi delle isole di prossimità gravano costi aggiuntivi come il lavaggio dei contenitori (che invece nel porta a porta non sussiste perché a carico degli utenti), la pulizia settimanale delle aree intorno alle isole stesse dovuta ad abbandoni e fuoriuscita di materiale dai bidoni (altro costo che nell’ipotesi porta a porta non è presente in quanto i contenitori sono forniti in comodato d’uso ad ogni utenza e tenuti all’interno delle proprietà privata) e l’incremento delle frequenze di svuotamento (vista la particolarità delle utenze e l’alta produzione di rifiuti, non sarebbe pensabile attuare un piano di svuotamento settimanale per rsu, carta e plastica)».
Considerato tutto ciò, e tenendo conto del fatto che «il sistema porta a porta generalmente produce maggiori benefici in termini di qualità e quantità del materiale raccolto in maniera differenziata nonché di maggiore decoro urbano», risulterebbe pertanto opportuno il ricorso, nella zona industriale di Jesi, al sistema di raccolta domiciliare spinto. A sottolinearlo è proprio l’amministrazione.
«Data anche la specificità dell’area, caratterizzata da grande traffico nelle ore diurne e quasi totale assenza durante il periodo notturno con conseguente scarso controllo della zona – evidenzia il Comune -, si ritiene che il sistema porta a porta possa comportare una riduzione cospicua degli abbandoni e dei conferimenti illeciti che avvengono soprattutto di notte».
L’obiettivo ultimo è chiaramente quello di potenziare la raccolta differenziata anche nelle zone del territorio comunale attualmente non servite, «in modo da assicurare che il raggiungimento e superamento dell’obiettivo del 65% di rifiuti complessivamente riciclati permanga nel tempo, così da beneficiare della riduzione del tributo speciale per il deposito in discarica (la cosiddetta “ecotassa”) liberando risorse da investire in ulteriori interventi nel settore ambientale».
Sindaco e assessori danno pertanto mandato agli uffici comunali, ciascuno per la propria competenza, di effettuare tutte le necessarie verifiche e valutazioni tecniche ed economiche per l’implementazione del servizio di raccolta differenziata porta a porta in zona Zipa, demandando l’eventuale approvazione del progetto complessivo a successivi atti.