JESI – «Bene l’affidamento in house del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto rifiuti. Servizi così rilevanti e strategici per la vita e la salute dei cittadini rimangano affidati al pubblico e mai privatizzati. Ma riteniamo che sarebbe stato opportuno, prima di procedere all’affidamento, che vi fosse stato un Piano d’ambito Provinciale». Sul passaggio ad un gestore unico provinciale della raccolta rifiuti, approvato a fine luglio scorso dall’assemblea Ata dei Comuni della provincia di Ancona (non all’unanimità ma a maggioranza), si esprime così, da sinistra, Jesi in Comune. Con una inedita vicinanza a quelle che erano state in merito le posizioni a lungo tenute dall’amministrazione Bacci per il Comune di Jesi, fra quelli contrari (insieme a Fabriano, Falconara, Belvedere Ostrense, Monsano) al voto per il via libera del 27 luglio. «Troppa fretta- aveva detto nell’occasione il sindaco di Jesi Massimo Bacci– i dubbi non riguardano l’obiettivo di un affidamento “in house” ma il metodo. Il rischio che procedere in questa maniera comporti impugnazioni c’è e non lo correrei». Jesi e altri Comuni avevano lamentato l’assenza di un piano ben definito per il nuovo assetto del servizio al momento del voto.
Sul tema, Jesi in Comune afferma: «La normativa vigente impone all’ente pubblico un onere di motivazione rafforzato ed analitico laddove opti per una gestione in house e, date le circostanze, appare difficile ipotizzare che l’ATA sia in grado, in assenza di un Piano d’Ambito appunto, di spiegare le ragioni e le finalità che giustificano tale scelta, anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria e, di scongiurare, quindi, possibili ricorsi giudiziari. Avremmo dunque preferito maggior cautela, proprio al fine di poter addivenire ad una gestione pubblica, messa al riparo da tutte le incertezze».
Spiega la forza d’opposizione: «La vicenda ha un rilievo politico importante, dato il territorio coinvolto, le ingenti risorse pubbliche impiegate e, soprattutto, la materia trattata. Siamo favorevoli ad oggi, date le normative vigenti, all’affidamento in house del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto rifiuti. Detto questo però, la questione appare un po’ più complessa da un punto di vista procedurale».
Secondo Jesi in Comune: «Sarebbe stato opportuno, prima di procedere all’affidamento, che vi fosse stato un Piano d’ambito Provinciale che definisse il fabbisogno complessivo dei servizi dell’area di pertinenza, nonché specifiche soluzioni tecnico-gestionali e finanziarie connesse. Viceversa, invece, si rischia di sovvertire il rapporto tra lo strumento di programmazione ed il modello di gestione, con la illogica conseguenza di appiattire il primo sul secondo e di rendere quasi inutile il Pef (piano economico finanziario) allegato alla proposta che dovrà, successivamente, adeguarsi al futuro Piano. La gestione pubblica, per noi essenziale, deve però necessariamente farsi carico della valutazione della efficienza, efficacia ed economicità della scelta. E questo sia da un punto di vista strettamente politico dell’agire amministrativo, a tutela degli interessi dei cittadini e delle cittadine, cercando di esercitare al meglio anche il cosiddetto controllo analogo, che da un punto di vista giuridico».