JESI – Cura e rigenerazione degli immobili dismessi, che siano edifici o spazi pubblici. L’amministrazione coinvolge i cittadini, in questa prima fase, nell’analisi e le osservazioni riguardo il regolamento che entrerà in vigore a bando vinto. Jesi in Comune lancia un’osservazione sul documento e sottolinea di non condividere per nulla l’iter.
«Come fare male anche le cose pensate bene». È la sintesi del punto di vista del movimento di opposizione, che ha avuto modo di visionare il regolamento al futuro bando, pubblicato sul sito web del Comune.
«Siamo rimasti sconcertati nel constatare che, dopo aver accettato di buon grado (e in pochi) di contribuire all’impostazione del Regolamento Comunale sulla Collaborazione tra Cittadini ed Amministrazione per la Cura e la Rigenerazione dei Beni Comuni, dopo quasi due anni di silenzio sul punto, ora improvvisamente il documento viene portato in Consiglio unilateralmente dall’amministrazione e come prodotto “finito” – sostiene Jesi in Comune -. Abbiamo quindi subito evidenziato al Presidente del Consiglio, così come a tutti i consiglieri e le consigliere, l’ossimoro di un regolamento sulla partecipazione che viene approvato senza il contributo ed il confronto con i soggetti chiamati a collaborare con l’amministrazione, con buona pace, ancora una volta, della partecipazione».
Dalle parti della maggioranza, proseguono gli esponenti di minoranza, «si è quindi pensato, forse con la consapevolezza che la nostra osservazione fosse legittima, di inserire (il 12 maggio – giorno dopo della nostra segnalazione) il regolamento sul sito del Comune lasciando la possibilità ai cittadini (solo quelli particolarmente
attenti, accorti e tempestivi evidentemente) di esprimere opinioni sul punto tramite pec entro (udite udite) il 24 maggio. Ma davvero hanno così poca considerazione della minoranza consiliare e, soprattutto, dei cittadini? Ma davvero pensano che con questa toppa si possa risolvere l’enorme lacuna della mancata partecipazione sul regolamento per i beni comuni?».
Jesi in Comune fornisce inoltre un «Consiglio non richiesto». Per una volta, una volta sola, le parole del movimento di sinistra, «ascoltate la minoranza, fate un passo indietro, rinviate l’approvazione del regolamento ed iniziate un vero iter partecipativo, degno di questa città. Altrimenti sarà difficile spendere in campagna elettorale l’aver approvato un regolamento sulla gestione dei beni comuni, a fine mandato, senza partecipazione e come lascito per la futura amministrazione».
La collaborazione con i cittadini attivi, si legge nel regolamento, può prevedere differenti livelli di intensità dell’intervento condiviso sugli spazi pubblici e sugli edifici, ed in particolare: la cura occasionale, la cura costante e continuativa, la gestione condivisa e la rigenerazione. Le persone potranno pertanto realizzare interventi, a carattere occasionale o continuativo, di cura o di gestione condivisa degli spazi pubblici e degli edifici periodicamente individuati dall’amministrazione o proposti dai cittadini attivi. «L’intervento – spiegano dal Comune – è finalizzato a integrare o migliorare gli standard manutentivi, migliorare la vivibilità e la qualità degli spazi, assicurare la fruibilità collettiva di spazi pubblici o edifici non inseriti nei programmi comunali di manutenzione». Si potranno realizzare interventi, tecnici o finanziari, di rigenerazione di spazi pubblici e di edifici. La giunta individuerà edifici e aree.