Jesi-Fabriano

Riserva di Ripa Bianca, il bel tempo accelera la bonifica

L'allarme era scattato il 2 gennaio scorso quando il direttore dell'area aveva notato il colore arancio delle acque del fosso scolmatore

Riserva Ripa Bianca

JESI – Il bel tempo dei giorni scorsi ha consentito di accelerare le operazioni di bonifica alla Riserva di Ripa Bianca di Jesi.

Riserva Ripa BiancaIl 2018 per la riserva naturalistica di via Zanibelli non era iniziato nel migliore dei modi: il 2 gennaio scorso, infatti, il direttore della Riserva David Belfiori, aveva lanciato l’allarme avendo visto che il fosso scolmatore delle acque piovane si presentava di colore arancione.

Tempestivo l’intervento della Polizia locale, dell’Arpam, dei tecnici di Multiservizi e dei vigili del fuoco che hanno individuato la causa e fermato lo sversamento. Per consentire le operazioni di bonifica, l’area verde è rimasta chiusa al pubblico nel week end appena trascorso. Dietro allo sversamento c’è di una ditta vicina all’Oasi, il cui responsabile è già stato denunciato.

L’area interessata dallo sversamento era di circa cento metri, le operazioni di ripristino dell’area sono iniziate quasi subito merito del lavoro dei tecnici e del bel tempo che ha facilitato i lavori. L’incidente non ha provocato, fortunatamente, morie di pesci né rischi per l’ambiente solo grazie all’intervento tempestivo degli addetti.

Di fiume si parlerà mercoledì mattina, 10 gennaio, nella Sala Convegni della Fondazione Colocci, di via Angeloni 3 a Jesi in occasione degli “Stati Generali dei Contratti di Fiume della Regione Marche”, XI tavolo nazionale 2018, con il sostegno dei comuni capofila del Contratti di Fiume nelle Marche: Vallefoglia, Cagli, Senigallia, Jesi, Loreto, Altidona. «Scopo della giornata – fanno sapere gli organizzatori – è quello di far emergere lo stato dell’arte di questi strumenti innovativi, i punti di forza e di debolezza, criticità e opportunità, e di rappresentare alle istituzioni regionali la necessità di sostenere anche economicamente i processi dei contratti di fiume regionali per velocizzarne la loro attuazione, tenuto conto che questi strumenti innovativi sono ormai riconosciuti a livello mondiale e nazionale come quelli più idonei da utilizzare per la copianificazione e coprogettazione sia strategica che attuativa degli interventi sui territori fluviali
attraverso il dialogo sociale e il coinvolgimento dei soggetti locali interessati».

 

 

© riproduzione riservata