JESI – Sono in attesa che si completi la procedura di valutazione dell’impatto ambientale i previsti lavori di messa in sicurezza della sponda dell’Esino all’altezza della Riserva di Ripa Bianca. Un intervento da 588 mila euro, non ancora partito, in merito al quale la consigliera Agnese Santarelli (Jesi in Comune) ha interpellato l’amministrazione.
«Nel 2018 – ha ricordato la consigliera- la portata del fiume aveva provocato il crollo di parte della strada di accesso all’Oasi di Ripa Bianca, immediatamente dopo il cancello di ingresso. Nell’estate 2020 la Giunta aveva approvato un intervento per il ripristino del tratto. Presso la Riserva si svolgono attività rivolte alla cittadinanza finalizzate alla conoscenza della flora e della fauna del luogo e il ritardo degli interventi crea inevitabili disagi alle attività stesse della Riserva. Quali i motivi del ritardo dei lavori?».
L’assessora all’ambiente Cinzia Napolitano fa il punto: «Il Comune di Jesi ha ricevuto un finanziamento per realizzare la messa in sicurezza di quel tratto di sponda prospiciente la casa e la strada d’accesso della Riserva e ha stipulato, nel novembre 2019, l’accordo con il Consorzio di Bonifica Marche per la progettazione e l’esecuzione dei lavori. Il Consorzio aveva avviato nel marzo 2020 la procedura di Valutazione di incidenza ambientale presso la Provincia, che però ha fatto sapere che era invece necessaria la Via, valutazione di impatto ambientale. Dopo di che c’è stata una serie di comunicazioni e incontri con la Provincia che ha chiesto integrazioni rispetto a quello che il Consorzio aveva presentato. A seguito di queste procedure siamo arrivati a settembre, quando è stata pubblicata sul sito della Provincia la documentazione progettuale per la Via. Di lì è stato dato un tempo agli enti che devono esprimersi per dare il loro parere, scaduto a fine gennaio. Continua ora la procedura di Via. Probabilmente fra marzo e ottobre dello scorso anno hanno influito sui rallentamenti anche i problemi dovuti alla pandemia».
All’altezza della Riserva si prevede di intervenire con tecniche di ingegneria naturalistica e la realizzazione di una nuova strada di accesso con ampliamento del parcheggio. Comprese anche la riqualificazione della vegetazione e l’installazione di nidi artificiali per la fauna presente. Il tutto secondo il progetto redatto dal geologo Andrea Dignani e dall’ingegner Paolo Bianchi, incaricati dal Consorzio di Bonifica che realizzerà i lavori con risorse stanziate dalla Regione.
Dalle analisi tecniche svolte sull’Esino, si è riscontrato cheil fenomeno erosivo si è progressivamente spostato rispetto agli interventi effettuati in passato, andando a compromettere parzialmente la stradina di accesso alla Riserva nel suo tratto più vicino all’alveo del fiume e minacciando la zona di sbocco nello stesso di un collettore di acque meteoriche. La nuova strada di accesso sarà realizzata allontanandosi dalla sponda, con percorsi differenziati per pedoni e auto, divisi da una staccionata di legno. L’erosione della sponda ha scoperto due condotte – una idrica, l’altra elettrica – che saranno messe in sicurezza con un intervento di riprofilatura. Oltre alla vegetazione ripariale, saranno posizionati sette nidi artificiali destinati alle specie graccione e martin pescatore. Sarà la prima azione sperimentale realizzata nella regione con l’obiettivo di facilitare la nidificazione. Anche lo scorso anno all’interno della Riserva hanno nidificato dodici coppie di cavaliere d’Italia.