JESI – Cinque fermati, tra i 21 e i 29 anni, una quarantina i furti commessi tra il centro e il nord Italia, una decina quelli attuati nelle Marche tra Loreto, Pedaso, San Benedetto del Tronto e Jesi. Per un valore di 200mila euro. La somma totale è stata sottratta nel corso delle diverse incursioni, della durata di 2/3 minuti, che la banda ha messo a segno a danno di distributori di carburante. L’ultimo a febbraio di quest’anno. Prese di mira le colonnine self service, spesso dopo i week end. Ad illustrare l’operazione, questa mattina, venerdì 6 maggio, in una conferenza stampa, il maggiore della Compagnia dei Carabinieri di Jesi Benedetto Iurlaro. Da Jesi, infatti, sono partite le indagini che hanno poi portato le Forze dell’Ordine a risalire al gruppo e a mettere insieme i diversi pezzi di questa storia legando tra loro i furti commessi nelle altre regioni, secondo una dinamica nuova, invece, per la Vallesina. «È la prima volta – dice Iurlaro – che nel nostro territorio si sono verificati furti di banconote dai self service dei distributori. Un fenomeno nuovo, subdolo, che non crea allarme sociale se non diventa sistematico. L’operazione, denominata “Self Control”, è stata importante e solo grazie alla caparbietà, alla costanza e allo spirito di sacrificio dei colleghi si è potuta concludere positivamente».
La vicenda
I colpi a Jesi si sono verificati il 20 e il 30 ottobre del 2016: il primo nel distributore M3 di via Roma; il secondo al Total di via Don Minzoni. Con una strumentazione di pochi euro, e con una abilità tale da non far scattare l’allarme, agivano direttamente sul lettore delle banconote che veniva fatto scivolare indietro, senza creare un corto circuito elettrico. Quindi con un’asta di metallo sottile, alla cui estremità era posizionato del mastice, riuscivano a prelevare le banconote all’interno della cassaforte. Da qui le indagini che però sono rimaste a carico di ignoti. Poi la svolta. «Nel mese di ottobre – racconta il maggiore – da un negoziante di Jesi abbiamo ricevuto la segnalazione che due pesone si aggiravano con fare sospetto intorno ad un esercizio commerciale locale. Dagli accertamenti è emerso che i due, cittadini romeni, avevano un’auto che era stata già avvistata nei luoghi dove erano avvenuti i furti nel nord Italia». Nelle indagine, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Ancona, i militari hanno ricostruito l’intera mappa dei reati commessi dalla banda composta da sei persone, tutte di nazionalità romena e con sede operativa ad Alessandria.
Il blitz
Mercoledì 3 maggio sono iniziate le operazioni nel nord Italia e che hanno portato al fermo di cinque persone, di cui uno sorpreso da agenti in borghese a Milano mentre transitava con l’auto, una Jaguar, in via Padova: due di loro sono attualmente in carcere; tre hanno l’obbligo di dimora.