JESI – «Un inizio duro: andiamo subito a Colorno, contro una squadra che punta alla promozione, poi la prima in casa è il derby con San Benedetto, che lo scorso anno era l’ultima di campionato e stavolta arriva subito. Quindi il viaggio a Pieve di Cento». Marco De Rossi, coach del Rugby Jesi ’70, commenta così il calendario che attende i Leoni nel nuovo torneo di Serie B, girone 2. Debutto esterno l’8 ottobre a Colorno, il 15 al “Latini” di via Mazzangrugno tocca al derby marchigiano. Tre gare interne nelle prime cinque giornate perché poi, dopo il viaggio a Pieve, arriveranno in serie a Jesi il Romagna (29 ottobre) e poi, dopo la pausa, il Cus Siena (12 novembre). Allo stop di fine anno si arriva ricevendo il 17 dicembre in casa Bologna, chiusura d’andata il 21 gennaio, ancora a Jesi, con Gubbio. Il campionato si conclude il 5 maggio: la prima sale in Serie A2, l’ultima affronta i playout per la salvezza con i fanalini degli altri gironi. Intanto per Jesi, che ha iniziato la settimana scorsa le fatiche di preparazione, venerdì 1 settembre (ore 20) nell’impianto di casa primo allenamento congiunto, con Falconara. «Di qui a inizio campionato – dice De Rossi – abbiamo in programma quattro allenamenti congiunti più una vera e propria partita di due tempi da 40’, con Perugia».
Novità nello staff del Rugby Jesi ’70 la collaborazione con Paolo Carniani, nuovo fisioterapista. Laurea magistrale in Scienze dell’Attività Motoria Preventiva e Adatta all’Università degli studi di Firenze, dopo la triennale in Fisioterapia all’Università Politecnica delle Marche e il Master di primo livello in Riabilitazione dei Disordini Muscolo-scheletrici all’Università degli Studi di Genova, il dottor Carniani proviene nello sport dai 7 anni nello staff della squadra di Serie A di football americano Dolphins Ancona e dal lavoro tutt’ora al seguito del Blue Team, la Nazionale Italiana Football Americano. Sua anche la collaborazione col Rugby Falconara e con diversi atleti tennisti. «Ho conosciuto il presidente Faccenda e si è aperta questa opportunità di collaborazione, che mi dà la possibilità – dice Carniani – di esplorare ulteriormente il settore. Pur condividendo l’ovale della palla, football americano e rugby sono due sport molto diversi fra loro anche dal punto di vista delle sfide lavorative che presentano e sarà assolutamente stimolante affrontarle».