JESI – «Partenza il 7 marzo, gironi rivisti e divisi in due pool – con noi ci saranno Imola, Parma, Valorugby, Formigine e Modena – gare di andata e ritorno con fine del campionato a giugno. Nessuna retrocessione, le prime classificate di ogni pool si sfideranno fra loro per l’accesso ai playoff per la promozione in A. È questa la nuova formula con la quale si ripartirà». Francesco Possedoni, responsabile sviluppo club del Rugby Jesi ’70, illustra le modalità con le quali il mondo della palla ovale italiana, e anche jesina, si rimetterà in moto sulle soglie della primavera.
«Le linee- spiega Possedoni- ci sono state presentate in un incontro on line con la Federazione, che nel definirle si è mantenuta e continua a mantenersi a stretto contatto con i Ministeri della salute e dello sport. Pur nella inevitabile incertezza legata alla pandemia, ci sono fiducia e una certa sicurezza che in questa maniera si riuscirà a ricominciare, almeno per quanto riguarda i livelli considerati di interesse nazionale dei tornei di A, B, C e giovanili di élite. Continueremo dunque fino a fine gennaio ad allenarci come stiamo facendo attualmente, in forma individuale. Per poi riprendere, da febbraio, col rugby a tutti gli effetti, reintroducendo il contatto. I gironi originari della B sono stati rivisti e divisi ciascuno in due pool, viste le nuove date stagionali».
Si prova a rivedere la luce. Ma giunti alla fine dell’anno più complicato, c’è un aspetto che dà conforto e sul quale Possedoni si sofferma. «Ho avuto, ed è la cosa più importante, davvero l’idea di una comunità che si muove avendo bene in mente dove vuole andare, secondo la visione e la “mission” che ci siamo voluti dare: far fare attività sportiva a ragazzi e ragazze e diventare, attraverso il gioco del rugby, un riferimento per il territorio. E in un periodo in cui, per forza di cose, di rugby ce ne è potuto essere poco o nulla, abbiamo nonostante tutto continuato a far praticare sport, a tenere duro, a trasmettere valori. Un esempio? Le più presenti e determinate in tutte queste settimane sono state le ragazze della Under 16 femminile. Un progetto, quello destinato alle più giovani, che poteva sembrare il più difficile da portare avanti e che invece proprio in tempi come questi ha rivelato un gruppo sempre partecipe, appassionato, costante».
La soddisfazione è notevole. «Abbiamo riprogrammato, investito sul capitale umano con la formazione di giocatori, tecnici, dirigenti e arbitri, ci siamo rimessi in gioco. E per chi, come me, ha il ruolo di monitorare e pianificare, la percezione di come questa comunità si muova tutta insieme con uno scopo è forte. E così in tempi di pandemia e di rischio di blocco di tutte le attività, siamo invece anche riusciti a far partire un progetto a cui teniamo molto e di cui parlavamo da tempo come RugbyAmo, integrando per ora cinque ragazzi con disabilità – che abbiamo già tesserato – nell’attività sportiva».
Insomma, conclude Possedoni: «Vedo un coinvolgimento da parte di tutti che sarà una base importante per il 2021: siamo pronti per quando si ricomincerà. Da parte mia e di tutta la società, il miglior augurio per un nuovo anno che sia di rinascita».