JESI – «Una bella esperienza. Ai ragazzi poi ho detto che mandarli in campo è stato come buttare una mina, tanta era la voglia che avevano di ricominciare a giocare». Parola di Luca Marinelli, tecnico della Under 16 del Rugby Jesi ’70. L’ultima, in ordine di tempo, formazione giovanile del club jesino ad essere tornata sul terreno di gioco, nello scorso fine settimana, in un gruppo unico coi ragazzi del Fabriano Rugby.
Di fronte, sul campo di Jesi, c’erano i ragazzi di Foligno. Ma soprattutto c’erano le incognite nella ripresa. «E invece è andata bene, nonostante fosse passato un anno e mezzo dall’ultima volta in cui avevamo potuto giocare col contatto – dice Marinelli – sono sincero, io ero un poco titubante. In uno sport come il nostro, dopo stop così lunghi occorre del tempo per ritrovare l’abitudine al contatto nel gioco e col terreno stesso. È andata a finire che sono stati più i ragazzi e il loro entusiasmo a spingere me, che frenavo un po’. Ma si sono divertiti ed è stato un vero piacere vederli». Ricorda Marinelli: «Con i ragazzi di Fabriano abbiamo creato un gruppo unico, per completare i numeri. Anche con loro c’eravamo potuti vedere l’ultima volta lo scorso ottobre, per poi doverci salutare, data pandemia e restrizioni. Abbiamo cominciato a ritrovarci un paio di settimane prima del ritorno alla partita e devo dire che c’è stata subito una buona integrazione reciproca tra i due gruppi».
Tante le belle sensazioni. «Una gran bella giornata, caratterizzata dal piacere del gioco e dalla voglia di ritrovare un poco di normalità». E ora, spiega Marinelli: «Torneremo in campo a Pesaro venerdì 25 giugno. E poi ci fermeremo un poco per la pausa estiva, con l’intenzione di riprendere ad agosto. E con la speranza di poter davvero tornare ad una stagione normale».