MONTE ROBERTO – «Se oggi non piangiamo una vita è grazie alla prontezz a d’intervento di chi ha capito la situazione e non s’è perso d’animo, alla professionalità dell’infermiere che ha risposto al numero di emergenza fornendo le informazioni adeguate e alla presenza del defibrillatore obbligatorio per legge in ogni struttura sportiva». Ecco la sintesi del presidente di Opi Ancona Giuseppino Conti dopo l’episodio del calciatore soccorso in campo a Monte Roberto che si è accasciato in campo. A salvare il 62enne, dopo l’allarme degli amici che stavango giocando con lui, l’intervento con il defibrillatore e con le indicazioni via telefono del personale del 112 della barista del locale circolo, accorsa sul posto.
«In attesa dell’arrivo degli operatori sul posto da chiamare immediatamente – spiega Conti – si può fare molto per contribuire a salvare una vita effettuando le semplici ma indispensabili azioni che, in quelle fasi concitate, sono fondamentali e venendo guidati telefonicamente dall’infermiere che riceve la chiamata, valuta la situazione ponendo pochi ma indispensabili quesiti a chi è a contatto con il paziente e guida le procedure salva-vita». Decisiva ancora una volta la presenza del defibrillatore.
«Come Opi Ancona siamo da sempre impegnati nella promozione e effettuazione dei corsi di primo soccorso – conclude il Presidente – e nella diffusione della cultura della tutela della vita. I risultati sono evidenti perché per intervenire anche in casi gravi non servono eroi ma solo un’adeguata preparazione e la capacità di seguire le istruzioni ricevute».