SAN MARCELLO – Il 31 agosto è una data che fa la storia di San Marcello. Ha chiuso infatti i battenti il circolo ricreativo paesano, segnando così la parola “fine” a una tradizione pluridecennale.
In queste prime settimane di settembre il gestore ha avuto il compito di sgomberare definitivamente da persone e cose il locale del centro sammarcellese.
Proprietaria degli ampi locali e del bel giardino annesso con gioco di bocce e pista da ballo, è la “Fondazione Don Maurizio Santi” di San Marcello, che prende il nome da un magnanimo sacerdote vissuto nel paese della Vallesina nel XVIII secolo e che lasciò tutti i suoi averi (terreni e fabbricati), fra cui il locale che ospitava il circolo, a un erigendo luogo pio che operasse in favore dei giovani e del paese.
Negli ultimi mesi la decisione, da parte della Fondazione, di concludere la sua disponibilità verso il circolo ricreativo.
Il sindaco di San Marcello e il vescovo della diocesi di Jesi, con rappresentanti in seno al consiglio della Fondazione, pur riconoscendo il valore affettivo e sociale del circolo, non sono riusciti a far cambiare la decisione presa dalla Fondazione.
I soci del circolo e gran parte della popolazione sono rimasti amaramente sorpresi perché a San Marcello, a memoria d’uomo, è sempre esistito un circolo ricreativo. Si va dal dopolavoro del periodo fascista, che era situato in un altro locale, al circolo appena chiuso che, nel 1945, veniva affiliato all’Enal (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori), che aveva finalità culturale sociale e ricreativa.
Poi nel 1978, quando l’Enal nazionale veniva chiusa, il circolo sammarcellese si affiliava per un breve periodo alla Fenalc e quindi definitivamente all’Arci.
Il circolo, in un paese di circa 2000 abitanti, ha avuto anche 480 soci ed è stato il ritrovo spensierato di tanti sammarcellesi.