Jesi-Fabriano

San Paolo di Jesi, dalla F.I.P.I.L.L. all’Alpha TAURI in Formula 1: il salto di Alessandro Brutti

Il 27enne è un giovane talento nella programmazione, l'azienda è una fucina di tecnici e sta cercando altri programmatori

Da sinistra Claudio Ricci, Adriano Schiavoni, Alessandro Brutti e QuintoCiattaglia

JESI – Da un’azienda di San Paolo di Jesi all’Alpha Tauri. Alessandro Brutti, giovane programmatore di 27 anni si è formato presso l’azienda F.I.P.I.L.L. Srl che produce pulegge e organi di trasmissione in varie leghe da circa 50 anni in molti settori; l’azienda è stata fondata da Silvano Ricci e Pierino Landi e oggi gestita in qualità di titolare da Claudio Ricci.

Alessandro ha iniziato con il disegno tecnico per poi specializzarsi come programmatore su diversi linguaggi delle macchine CNC. Claudio Ricci, spiega che il programmatore è merce rara nel settore della meccanica, in quanto sempre più aziende sono alla ricerca di questa preziosa figura professionale.

«Abbiamo iniziato con una produzione standard – dice Ricci – diventando un player importante di mercato e facendoci conoscere per la produzione di pulegge e particolari realizzati su disegno e specifiche del cliente. L’officina è in realtà una sartoria perché adattiamo la componentistica a tutte le richieste. Per questo i programmatori sono la cosa più importante. Ma il problema è che non se ne trovano. Noi abbiamo un team di tutor interni che affiancano i giovani nella crescita che è un processo continuo».

Una scuola aziendale importante che è fatta sul campo e che funziona: «Il caso di Alessandro – afferma Ricci – è significativo. Sono dispiaciuto perché ci lascia un giovane in gamba, ma sono molto soddisfatto perché se alla Alpha Tauri lo hanno selezionato significa che la nostra scuola in azienda funziona».

All’Alpha Tauri hanno scovato il giovane talento attraverso una selezione via internet. «Per una semplice curiosità ho provato per vedere fin dove potevo arrivare – dice Alessandro Brutti – e così sono arrivati i colloqui, la selezione finale e l’assunzione».

Cosa ti piace di questo lavoro?

«L’idea che si parte dal progetto e si arriva alla realizzazione fa sentire un programmatore come un “artista”. Ad oggi penso che sia un lavoro di precisione, ma anche creativo».

Alla F.I.P.I.L.L., come altre aziende del settore, stanno cercando altri programmatori. «Il nostro lavoro – dicono i tutor aziendali Quinto Ciattaglia e Adriano Schiavoni – è insegnare non un lavoro ma un mestiere ai giovani. Purtroppo la figura del programmatore non è attualmente al centro delle preferenze delle nuove generazioni».