JESI – L’ospedale Carlo Urbani ha il suo nuovo primario dell’Unità Operativa S.T.D.P. (Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche), discipina: Psichiatria. Dallo scorso 1 luglio, è entrato in servizio il dottor Adriano Baldoni, originario di Sant’Elpidio a Mare, che ha ricevuto un punteggio più alto rispetto al collega anconetano Danilo Tittarelli. Solo due i professonisti risultati idonei fra i quali l’Asur Marche ha scelto (quattro in totale quelli che avevano presentato domanda ed erano stati accettati). Succede alla dottoressa Rossella Italiano, andata in pensione.
L’incarico al S.T.D.P. (noto come Sert) avrà durata quinquennale. L’azienda sanitaria sta provvedendo ormai da mesi a coprire tutti i posti rimasti vacanti nella sanità jesina a causa dei pensionamenti. Di recente, sono entrati in servizio diversi coordinatori di Unità Operative, anche a seguito delle sollecitazioni giunte dalla politica e dalle associazioni dei pazienti. Il Tribunale del Malato si è fatto sentire più volte sulla questione specifica.
L’Unità Operativa Servizio Territoriale per le Dipendenze Patologiche (STDP) assicura interventi di prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi da dipendenza. Possono rivolgersi al Servizio sia le persone con problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti, alcool, tabacco, psicofarmaci o con dipendenza da gioco d’azzardo, sia i loro familiari. L’STDP offre progetti terapeutici e socio-riabilitativi personalizzati, sia di tipo ambulatoriale che di tipo residenziale/semi-residenziale in Comunità Terapeutiche convenzionate. All’interno del STDP opera una equipe multidisciplinare composta da diverse figure professionali (medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri).
A fine 2018, è stata inaugurata la nuova sede in Corso Matteotti a Jesi. I locali, di proprietà del’Asur, ospitano studi medici, un ambulatorio farmacologico, la segreteria e l’infermeria. A fare gli onori di casa è stata proprio la dottoressa Italiano, annunciando il pensionamento: «Isolamento e degrado sono da combattere con un servizio attento e vicino ai più deboli – ha detto-. L’auspicio è che si continui a lavorare con passione a tutti i livelli, e al Comune dico di lavorare per una comunità educante: ci vuole un’intera comunità per far crescere un giovane».
Il Dipartimento di Salute Mentale invece è diretto dal dottor Massimo Mari (che è intervenuto sull’omicidio di Jesi). Trattasi della struttura dell’Area Vasta 2 che governa, coordina e gestisce la Psichiatria di Comunità garantendo l’unitarietà e l’integrazione dei servizi psichiatrici nel territorio di competenza. Esso promuove la salute mentale e la qualità della vita nella popolazione di riferimento, si occupa della prevenzione primaria e secondaria dei disturbi mentali con l’individuazione precoce delle situazioni di disagio, della prevenzione terziaria con la ricostruzione del tessuto affettivo, relazionale, sociale e lavorativo, oltre a ricercare e indagare il tema della salute mentale e curarne la malattia.