Jesi-Fabriano

Sanità, prima riunione del tavolo regionale dedicato ai rimborsi

Il Tdm: «Creare un fondo ad hoc destinato alla liquidazione dei rimborsi con le somme versate alle aziende sanitarie ed ospedaliere dai medici che svolgono attività intramoenia»

sanità, medicina, dottori

JESI – Tema rimborsi per la prima riunione del tavolo di confronto regionale richiesto da Cittadinanzattiva delle Marche, svoltasi nella giornata di ieri (26 luglio) nella sede della Agenzia Regionale Sanitaria della Regione.

Al tavolo hanno partecipato per l’Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche il dottor Claudio Martini e la dottoressa Irene Piccinini, l’avvocata Monia Mancini per il Movimento di Cittadinanzattiva delle Marche, Gianni Torresan coordinatore dell’Assemblea di Cittadinanzattiva Ancona nord – Chiaravalle, ed i coordinatori del Tribunale per i diritti del malato (Tdm) di Jesi e Fabriano Pasquale Liguori e Ernesto Barocci. Come detto al centro del confronto c’è stata la questione dei rimborsi (decreto legislativo 124/1998) «la maggior somma pagata da parte del cittadino, rispetto alla quota ticket, nel caso di accesso tramite intramoenia alla prestazione diagnostica o specialistica che il servizio sanitario regionale non è stato in grado di garantire nei tempi massimi di attesa previsti» spiega il Tdm.

L’incontro è nato in seguito alla presa in considerazione da parte del Tdm di Jesi di una richiesta, poi arrivata all’ASUR Marche Area Vasta 2, di rimborso della somma versata da parte di un utente per l’accesso alla prestazione tramite intramoenia. Successivamente agli sportelli di ascolto e tutela di Cittadinanzattiva /Tribunale per i Diritti del Malato sono arrivate altre richieste: «Dopo una approfondita disamina della legge – continua il Tdm – si è condivisa l’utilità di proseguire nei lavori di questo tavolo per arrivare quanto prima alla definizione della procedura/percorso per l’erogazione dei rimborsi e soprattutto per individuare le risorse economiche da destinarsi ad un fondo che dovrà essere costituito ad hoc e destinato alla liquidazione dei rimborsi. A riguardo, i rappresentanti di Cittadinanzattiva Marche hanno già formulato alcune proposte: utilizzare, per la costituzione del fondo, le somme (almeno in parte) versate alle aziende sanitarie ed ospedaliere dai medici che svolgono attività intramoenia (il cosiddetto Fondo Balduzzi) e precisamente il 5% dei loro compensi derivanti dalla libera professione».

Soddisfazione tra i partecipanti per un’altra questione approfondita al tavolo. «Il pagamento di una quota di partecipazione al costo della prestazione nel momento in cui il cittadino non si presenti o disdica una prenotazione di una visita o di un esame. Insomma, dopo 20 anni dal decreto 124, ci siamo: la strada intrapresa qui nelle Marche, a maggior tutela e garanzia del diritto di accedere alle prestazioni sanitarie, è sicuramente quella giusta».