JESI – A scompaginare un po’ le carte in tavola sulla questione sanità è stato l’ultimo comunicato Asur-Area Vasta2 relativo alla sofferenza, per carenza di personale medico, del reparto di pneumologia che perde pezzi ma rimane in servizio, seppur accorpato almeno sino al 10 gennaio prossimo. Posti letto, infatti, distribuiti tra Cardiologia (4), Nefrologia (4), Medicina Interna (2), dei 19 ne restano 8 più uno per il day hospital. Altrimenti sarebbero state scintille. Quindi si è preferito “deviare” sui ruoli e le solite criticità, anche se i toni sono stati decisi e fermi.
Il sindaco Massimo Bacci, affiancato dall’assessore Marialuisa Quaglieri – che tra le deleghe ha anche quella del coordinamento in ambito sociale e sanitario delle relazioni con Regione e Asur – torna a parlare di gestione della sanità mettendo i classici puntini sulle “i” e, nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata ieri, 4 dicembre, manda proprio a dire che «rispetto a quello che è stato l’indirizzo politico regionale del 2013, con l’approvazione delle reti cliniche, non tutto si sta attuando, si fa una oggettiva fatica a portarlo avanti».
A ciascuno il proprio ruolo
E il primo cittadino, quindi, ha inteso ribadire i ruoli dell’Amministrazione comunale, dell’Asur e della politica regionale. Perché? Per non fare confusione in quanto si rischia di disorientare il cittadino. Spiegando le azioni messe in campo in ragione di quello che compete al Comune.
Ma c’è sempre qualcosa che non torna nel rapporto tra enti pubblici e «pur nel rispetto dei ruoli vogliamo continuare a collaborare con l’Asur e nel contempo vogliamo anche che siano rispettati gli indirizzi della politica regionale. Che vengano attuati e magari, se possibile, velocizzare le scelte per arrivare a una migliore organizzazione, perché la salute dei cittadini è un aspetto fondamentale della nostra comunità».
Insomma, più di così… La Regione detta il compitino ma c’è chi è tardo a svolgerlo, lasciando nei problemi la sanità della Vallesina, Area Vasta in sofferenza perché Jesi soffre.
La Conferenza dei Sindaci
Il fronte dei Comuni si muove sapendo bene che «le scelte politiche per quanto riguarda la sanità fanno esclusivamente capo alla Regione e che noi in realtà dobbiamo svolgere solo una doverosa attività di verifica e controllo di quello che viene fatto nel territorio. In particolare, che le linee di indirizzo politico della Regione vengano attuate anche all’interno dell’ambito sanitario dell’Area Vasta che ci riguarda».
E in questo senso l’unico strumento a disposizione è proprio la Conferenza dei Sindaci, presieduta da Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia.
«L’assessore Marialuisa Quaglieri – sottolinea il Sindaco – ha lavorato per portare avanti in maniera decisa l’attuazione e l’approvazione di un regolamento che permetta di avere uno svolgimento istituzionale corretto all’interno e che convogli gli indirizzi delle varie realtà comunali a fronte delle esigenze dell’Area Vasta. Mi auguro che in un paio di mesi si arrivi a definirlo».
La carenza di personale
La richiesta, comunque, è quella di una «maggiore attenzione. Da tempo segnaliamo la mancanza di figure apicali, mancanza che comporta un’attuazione delle attività non strutturata e quindi meno efficiente. Da tempo chiediamo e auspichiamo che ci sia un aumento del personale in tutta l’Area Vasta in quanto il nostro ospedale fa parte di una realtà grande».
«Di fatto, visto il comunicato Asur di qualche giorno fa – specifica Bacci sul “caso” pneumologia – , ci hanno rassicurato, anche verbalmente, però è oggettivo il fatto che siamo arrivati a un punto nel quale per mancanza di personale il reparto per un periodo cesserà di svolgere direttamente il proprio ruolo».
Il “nodo” primari, la Rsa e il vecchio ospedale
«Abbiamo incontrato i primari che operano all’interno dell’ospedale di Jesi per capire le loro esigenze e portarle alla Conferenza dei Sindaci, perché è in questa sede che la politica locale può incidere rispetto a quella regionale. Ed evidenziato alla direzione di Area Vasta quelle che per noi sono le criticità chiedendo l’accelerazione là dove i primari mancano per coprire quel vuoto».
I 20 posti di Rsa – residenza sanitaria assistenziale – che presto diventeranno operativi all’interno della casa di riposo «Sono aggiuntivi rispetto a quelli che c’erano, comunque sempre pochi. Ed solo un’ipotesi quella che prevedeva nella struttura del vecchio ospedale un’accoglienza per persone anziane».
A proposito della vecchia struttura ospedaliera di viale della Vittoria, fatiscente, in completo degrado e ancora in attesa di essere demolita «siamo al punto che noi abbiamo fatto la nostra parte, stanziato le risorse per compartecipare alle spese, sottoscritto tre anni fa un accordo nel quale ci impegnavamo a effettuare un certo tipo di percorso. Ci siamo mossi. Adesso il Comune aspetta che l’Asur dia sostanza agli impegni assunti, anche perché di tempo ne è passato, troppo. E loro lo sanno».
L’assessore Quaglieri è perentorio, alla fine: «Chiediamo che l’Asur-Area Vasta2 rispettino quello che è stato deliberato dall’assemblea regionale».