Jesi-Fabriano

Santa Maria Nuova, 13enne accoltellato. Il sindaco: «Da quattro anni chiediamo il finanziamento per le telecamere»

L'appello del sindaco di Santa Maria Nuova, Alfredo Cesarini, alla responsabilità sociale dopo i gravi fatti accaduti in via Piave

Alfredo Cesarini, sindaco di Santa Maria Nuova

SANTA MARIA NUOVA – Magari non sarebbero servite a evitare l’accoltellamento di lunedì ai giardini di via Piave, a Collina, ma certamente un sistema di videosorveglianza attivo nei punti critici del paese può essere un buon deterrente e un valido strumento a sostegno delle indagini. La pensa così il sindaco Alfredo Cesarini indignato, all’indomani del grave episodio che ha visto coinvolti due ragazzini, di appena 13 anni, in cui uno dei due è stato raggiunto da una coltellata all’addome al culmine di una lite.

Lo sfogo arriva dritto e ufficiale sulla pagina Facebook del Comune. Quasi un j’accuse a chi minimizzava certi comportamenti per via della giovanissima età di quei ragazzini abituati a fare danni in paese. «Quando poi le “ragazzate” diventano qualcosa di più serio iniziano le preoccupazioni – esordisce il primo cittadino – sono anni che mi batto personalmente, con il supporto della intera Amministrazione comunale, per pretendere più rispetto delle regole nel nostro paese, ma puntualmente c’è stato sempre chi ha minimizzato, chi ha considerato certi comportamenti scorretti solo “ragazzate”, chi ha perfino messo contro di me la foto di piazza Venezia (ricordiamocelo!). Ho sempre più spesso chiesto il supporto delle Forze dell’ordine per stroncare sul nascere certi comportamenti, qualcosa di più è stato fatto e le ringrazio, ma serve ancora più incisività con controlli mirati e mi auguro che dopo questo episodio quel qualcosa di più venga fatto».

Poi c’è il nodo delle telecamere di sicurezza, di cui tardano ad arrivare i finanziamenti. «Sono quattro anni che rinnoviamo ogni anno la richiesta di finanziamento per mettere altre telecamere (anche se sappiamo che non elimineranno il problema) l’ultima presentata il 27 marzo scorso, ma finora non ci sono stati mai assegnati fondi. Motivazione, “siamo un paese sicuro” e lo siamo, ma ci sono segnali che ci preoccupano e che vorremmo sorvegliare. C’è una cosa che dipende da tutti noi, che dobbiamo fare ogni giorno, ed è “difendere la legalità” partendo dalle piccole cose, dai nostri comportamenti quotidiani che iniziano dal parcheggio selvaggio, alla lattina o alla bottiglietta d’acqua o la carta delle patatine gettata a terra o abbandonata da qualche parte all’infuori che nel cestino. L’educazione inizia dall’esempio, ma non ho mai sentito un genitore riprendere il proprio figlio o prendere lui stesso la bottiglietta e portarla nel cestino quando questo non lo fa. Diversi di questi, invece, sono gli stessi che poi lamentano sui social che l’addetto non ha raccolto la lattina del figlio. Non ci dobbiamo ricordare del rispetto delle regole solo in occasione della ricorrenza della morte di qualcuno passato suo malgrado alla storia, ma ogni giorno con i nostri comportamenti, nelle azioni quotidiane, iniziando dal rispetto delle Istituzioni e delle Forze dell’ordine».

Il sindaco Cesarini si rivolge poi alle istituzioni chiedendo una presa in carico collettiva: «Non è più tempo di pensare che questi siano problemi riservati al Comune, alla Scuola o alle Forze dell’ordine… Impegniamoci tutti, non voltiamoci dall’altra parte, quando si vedono comportamenti scorretti chiamate il 112 e vedrete che usciremo da queste situazioni complicate che negli ultimi periodi ci stanno facendo preoccupare per i nostri figli e per i nostri nipoti. Si tratta infondo di pochi ragazzi, pochi adolescenti che hanno bisogno di quell’aiuto che probabilmente non viene dato loro dalle famiglie».