JESI – «Ho appena ricevuto un messaggio dal Console, Santiago è appena decollato da Bangkok e arriverà ad Amsterdam domani mattina (26 settembre) alle 6,45». Tira un sospiro di sollievo, finalmente, Marcello Loccioni, il padre di Santiago, il ragazzo di 29 anni jesino bloccato in Thailandia dopo un gravissimo infortunio durante un’escursione.
Fino a poche ore fa il genitore era disperato per l’ennesimo stop al volo, il quarto, che impediva al figlio di rimpatriare. «Non ho idea di cosa sia accaduto, ma slitta tutto di altre 24 ore», aveva commentato dopo aver appreso che il volo di stamattina 25 settembre verso Amsterdam – per sbarcare poi in serata all’Aeroporto di Fiumicino dove lo attendeva un’ambulanza per trasferirlo all’ospedale regionale di Torrette – era stato stoppato. Una situazione incredibile e un quadro clinico che rischia di peggiorare col passare delle ore.
«Per tre volte bloccato con la Swiss Air – racconta il padre del ragazzo – due volte bloccato dal Consolato svizzero per via del visto per l’accompagnatrice, poi lo stop per via dell’equipe medica. Ieri sono partiti in ambulanza per raggiungere l’aeroporto di Bangkok, ma sono stati rimandati indietro. Ora mi hanno avvisato che è partito. Per fortuna avevamo avvisato l’équipe medica che lo attendeva a Roma con l’ambulanza… Ho parlato con mio figlio – ci spiega Marcello Loccioni – dice che il problema prima era la sedia con cui doveva viaggiare, a schienale morbido mentre serviva rigido, poi mancava l’équipe medica per collocarlo seduto e poi sdraiarlo, perché l’accompagnatrice da sola non avrebbe avuto la forza di farlo. Inoltre, non era stata programmata e prenotata un’équipe medica che lo attendesse ad Amsterdam per il cambio verso l’aeroporto di Roma. Un frate è arrivato con una nuova sedia, come quella che serviva, ma ormai il check-in era stato fatto, le valigie imbarcate…è stato tutto fermato. Doveva essere rimandato indietro e rinviato di 24 ore». E sebbene Santiago sia in volo, finalmente davvero, con destinazione Amsterdam e poi Roma, Marcello Loccioni è sconcertato dalla lunga serie di ostacoli che finora gli hanno impedito di riportare a casa suo figlio Santiago dopo quel maledetto incidente del 20 giugno. E nonostante le gravissime condizioni di salute (il ragazzo rischia la paralisi) la famiglia non è riuscita a ottenere un volo di Stato per il rimpatrio urgente.