Jesi-Fabriano

Sassoferrato: inaugurata la nuova edizione della Rassegna Salvi a Palazzo degli Scalzi

Taglio del nastro per la mostra “Salvifica. Il Sassoferrato e Ettore Frani, tra luce e silenzio”, a cura di Federica Facchini e Massimo Pulini

Un'opera dell'artista Frani

SASSOFERRATO – Inaugurata a Sassoferrato, a Palazzo degli Scalzi, la 72° edizione della Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi con la mostra “Salvifica. Il Sassoferrato e Ettore Frani, tra luce e silenzio”, a cura di Federica Facchini e Massimo Pulini, una monografica dell’artista contemporaneo Ettore Frani che si pone in dialogo con dieci dipinti inediti del pittore seicentesco Giovanni Battista Salvi detto il “Sassoferrato”, provenienti dal mondo collezionistico e antiquario. Dentro il Premio Salvi dalla scorsa edizione, è stato dunque concepito un doppio progetto di ricerca, sull’antico e sul contemporaneo, attraverso un confronto stimolante, serrato e visionario tra le opere di due artisti.

Un’opera dell’artista Salvi

La mostra

Quest’anno la scelta della direzione artistica è caduta su Ettore Frani. «Da oltre un ventennio Frani porta avanti un’attenta e intima riflessione tanto sul mondo della natura quanto su quello della pratica pittorica come “luogo” di autentica e profonda esperienza meditativa e spirituale. L’opera e il suo farsi divengono per l’artista occasione di esplorazione e momento privilegiato nell’esperienza dell’invisibile. Le sue opere si pongono come soglie socchiuse sul mistero, dove il tempo è sospeso, dilatato tra contemplazione e ieraticità, dove il sacro si fa immanente. Una poetica quella di Frani affrontata con grande profondità, rigore concettuale ed esecutivo che si pone in una relazione stringente e feconda con l’opera pittorica di Giovan Battista Salvi», evidenziano i curatori della mostra. La Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi è la più longeva rassegna artistica italiana dopo la Biennale di Venezia e il Premio Michetti di Francavilla al Mare. «Dedicata al più illustre cittadino sentinate, il pittore Giovanni Battista Salvi, ha rappresentato per anni un punto di riferimento, non solo regionale, nella ricerca artistica contemporanea, permettendo alla città marchigiana di costituire una ricca collezione che riesce a documentare le linee espressive più interessanti del Novecento italiano. Dalla scorsa edizione (2022) la storia della Rassegna il suo patrimonio di opere sono stati riconsiderati con un rinnovato impulso e un rilancio che pongono “storia” e “memoria” al centro dell’indagine espositiva. Partendo dalla profonda comprensione di quale fosse, in piena epoca barocca, la posizione estetica del Sassoferrato – che si distinse per una ostinata ricerca pittorica orientata al recupero di valori rinascimentali, ponendosi in direzione contraria rispetto alle tendenze del suo tempo – i curatori hanno ribadito l’ideale parallelo creativo già innestato l’anno scorso con le opere e la ricerca di Nicola Samorì», concludono gli organizzatori.

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