JESI – C’è da progettare un futuro per l’impianto di risalita della Pusterla fra via Sauro e via Conti, il decano di quelli cittadini. «La scadenza della vita tecnica della scala mobile installata presso Palazzo Battaglia è prevista a novembre del 2022 – spiegano gli uffici comunali di Jesi – il suddetto impianto dovrà, pertanto, essere dismesso e previo accordo con la proprietà del palazzo, installato un nuovo impianto di risalita».
Ecco che per «definire la migliore soluzione tecnico-economica da adottare per l’abbattimento delle barriere architettoniche nonché interloquire con la proprietà dell’immobile, è necessario elaborare il progetto di fattibilità tecnico e economica dell’intervento». E dunque incarico affidato all’esterno, per un impegno di poco più di 7.600 euro. Ma vanno anche individuate «soluzioni alternative a quelle fino ad ora prese in considerazione in grado di armonizzare al meglio l’impianto di risalita al contesto architettonico e funzionale dell’immobile in cui lo stesso dovrà collocarsi».
L’affidamento delle successive fasi progettuali sarà poi oggetto di specifico affidamento una volta che l’Amministrazione avrà definito un accordo con la proprietà di Palazzo Battaglia in merito all’intervento.
La scala mobile – anzi le due che si snodano all’interno della cosiddetta “pusterla” a cui si accede da via Sauro- è stata realizzata congiuntamente dal Comune di Jesi e dalla famiglia Battaglia a partire dal 1991, per entrare in esercizio il 5 novembre del 1992. E dato che, per legge, la vita tecnica complessiva massima delle scale mobili è pari a trent’anni, ecco che per forza di cose nel novembre del 2022 l’impianto dovrà essere spento e sostituito.
Il progetto dovrebbe sollevare il Comune, fra le altre cose, dall’obbligo di legge di mantenere a Palazzo Battaglia un presidio fisso in prossimità dell’impianto, che potrebbe a quel punto essere controllato a distanza.
C’è anche l’ipotesi che sia un ascensore a prendere il posto della scala mobile. «Da colloqui informali con i funzionari USTIF (l’ente di revisione e controllo, nda) è emerso – avvisava uno studio di fattibilità di un paio d’anni fa degli uffici – che in caso di presentazione di un nuovo progetto con caratteristiche analoghe alle esistenti, la rampa a monte non verrebbe autorizzata, poiché lo sbarco interferisce con il corridoio di transito, obbligatorio, degli utenti a piedi. Va studiata inevitabilmente una soluzione alternativa. In tale ottica è auspicabile la realizzazione di un impianto che elimini le barriere architettoniche».