JESI – L’incontro con la Soprintendenza ai beni archeologici c’è stato nei giorni scorsi e l’orientamento, in merito agli scavi di Piazza Colocci, non è cambiato.
Saranno interrati alla fine di questo mese: resta ancora da decidere se almeno un “pezzetto” del sito sarà lasciato in vista.
La logica attinente alla linea che opta per la copertura è semplice, stando a quello che emerge: Palazzo della Signoria è il gioiello di quella piazza, quei ruderi venuti alla luce, benchè antichi, d’epoca medievale, non rappresentano, comunque, “qualcosa” di così importante da stravolgere il progetto, già avviato, della riqualificazione del luogo. Luogo che, tra l’altro, insiste in pieno centro storico, quasi un unicum nella nostra regione. Con vantaggi e “disagi” del caso.
Forse, come detto, qualche metro quadrato potrà rimanere a cielo aperto. Ma anche questo è tutto ancora da decidere.
Restano i rilievi effettuati dalla “Perigeo Solution” con il laser scanner, iniziati il 20 ottobre e che hanno richiesto anche un altro pomeriggio nella settimana successiva.
«Siamo ancora in fase di elaborazione – specifica Daniele Stronati, amministratore delegato della ditta incaricata -, un lavoro complesso perché i dati da elaborare sono milioni. Completeremo la settimana prossima e consegneremo il lavoro al Comune che ce lo ha commissionato».
In sostanza, lo ricordiamo, si tratta di ricavare planimetrie degli scavi in tre dimensioni, che potranno essere utilizzate per una ricostruzione virtuale di tutto il sito una volta ricoperto, a testimonianza e memoria di quanto lì, sotto Piazza Colocci, giace.