JESI – Le ossa rinvenute durante i sondaggi di scavo proprio a ridosso della chiesa di San Nicolò, sono conservate, imbustate in sacchettini di plastica, nel magazzino sotterraneo del Museo Archeologico.
Ancora non è dato sapere con certezza se quei frammenti, per la maggior parte, siano resti umani ma certo visto il luogo del rinvenimento c’è il fiero “sospetto” che possano esserlo (leggi l’articolo).
Intanto stamattina, 15 marzo, si è mossa anche la Soprintendenza Marche con il sopralluogo di Maria Raffaella Ciuccarelli, responsabile Area II del patrimonio archeologico, e sul piccolo scavo sono rimasti ancora al lavoro due archeologi.
Mentre la consigliera comunale del Pd, Emanuela Marguccio, presenta una interpellanza per il prossimo Consiglio comunale relativa proprio al cantiere, definito di «maestosa imponenza» e che, essendo la riqualificazione di pubblico interesse «i lavori dovrebbero essere ben visibili ed osservabili da ogni angolazione» (leggi l’articolo), arriva la replica dell’imprenditore Andrea Pieralisi.
Il quale non ci pensa su due volte a ribattere che «Piazza Pergolesi credo che diventi una cattedrale nel deserto. Progetto assurdo sin dall’inizio. Ora il Pd presenta interpellanze dimenticandosi che questa opera è uno degli innumerevoli disastri del decennio Belcecchi».
Andrea Pieralisi, che ha sempre definito il progetto «un’assurdità», aveva promosso una petizione popolare avversa allo spostamento del chiosco dell’edicola, petizione che raccolse, nel gennaio scorso, 375 firme.
Realizzata ieri, intanto, l’apertura, lungo il perimetro di corso Matteotti che permetterà, come richiesto a suo tempo dall’associazione dei Templari Cattolici d’Italia, di aprire – come un cancello – per accedere al portale della chiesa di San Nicolò in occasione degli eventi in programma.