CUPRAMONTANA – Anche questa mattina, 13 ottobre, dalle ore 7, andranno avanti le ricerche, che si protrarranno per l’intera giornata, riavviate con grande impulso ieri, dopo la pausa di mercoledì, sulle tracce della giovane Mariya, la 19enne scomparsa da Cupramontana domenica 8 ottobre.
Con l’ausilio, stavolta, anche dei Vigili del Fuoco – che hanno approntato anche un presidio notturno – i quali coordinano il “Piano di ricerca Persone Scomparse“, affiancando Carabinieri, volontari della Protezione civile e dell’Anc, l’Associazione Nazionale Carabinieri, che stanno battendo il territorio intorno al paese all’interno delle aree definite dopo l’ultimo avvistamento, in via Ridolfi, di Mariya.
Nulla di fatto, sino a ora, nonostante buona volontà e sforzi condivisi. Dove sia finita la giovane di origine ucraina, da più di 10 anni a Cupramontana, è ancora un mistero.
Intanto, tengono banco i «messaggi inquietanti» ricevuti sul proprio telefonino, da un numero sconosciuto, dall’amica Sara, alle 22.49 di mercoledì scorso durante il collegamento con la trasmissione “Chi l’ha visto?“.
Tutto il materiale, messaggi deliranti, diverse fotografie, è stato scaricato e acquisito dai Carabinieri della Compagnia di Fabriano che lo faranno analizzare dagli specialisti dell’Arma anche per poter arrivare al “mandante”. Un mitomane? Uno scherzo di cattivo gusto?
«Non conosco il numero dal quale è avvenuto l’invio – ha sostenuto Sara a “La vita in diretta” di ieri dove sono state mostrate -, foto strane, un po’ a caso, una mano con sopra incisa una “M”. Non so se sia uno scherzo oppure qualcuno che sa qualcosa. Non lo so».
E, a proposito di cellulari, quello lasciato da Mariya a casa è stato già sequestrato dai Carabinieri della Stazione di Cupramontana, al comando del maresciallo Luca Martarelli. Le indagini proseguono a tutto campo.
La madre Ljuba e il “nonno acquisito”, Otello Dottori, hanno continuato a concedersi alle telecamere di Rai Uno nella speranza che il messaggio “ritorna” possa essere tradotto in pratica da Marija.
E loro continuano a ripetere che grandi problemi non ce ne fossero, che sino a domenica, giorno della scomparsa, «era programmato – ha ripetuto la madre – che lei dovesse andare all’università di Macerata, aveva vinto anche una borsa di studio».
«Se avesse voluto “saltare” un anno, provare con il lavoro – ha ricordato Dottori, con il quale Mariya si confidava spesso – le ho detto di farlo, non c’erano problemi. Avrebbe recuperato, era brava nello studio».
E, allora, come e perché Mariya è scomparsa?