JESI – Scuola Paolo Borsellino, ex Savoia. Sarà questa la nuova dicitura per la scuola media più antica della città, situata sul Corso Matteotti, a partire dall’anno scolastico 2018/2019.
Dopo 70 anni, la secondaria di primo grado cambia nome e viene intestata al giudice Paolo Borsellino dopo un iter lungo: la proposta è stata avanzata dal collegio docenti che ha trasmesso il parere favorevole al cambio di denominazione al consiglio di istituto. Favorevole anche il parere dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche che ha acquisito il parere della Giunta comunale (leggi l’articolo) e del Prefetto. Ora l’ufficialità: gli studenti che iniziano la scuola media a settembre frequenteranno l’istituto intitolato al giudice siciliano.
«Il giudice Paolo Borsellino rappresenta la testimonianza viva e umanissima di quanto vorremmo infondere nei ragazzi/e di cui abbiamo la responsabilità educativa – si legge nelle motivazioni che hanno portato docenti e dirigenti ad un parere favorevole e unanime – Per il suo altissimo e incondizionato senso dello Stato, per la fedeltà al suo lavoro svolto fino alla fine, pur essendo cosciente che dopo la strage di Capaci la morte lo stava aspettando; per l’amore e la passione che aveva imparato a nutrire per la sua terra, restando in Sicilia a combattere a mani nude i mostri della mafia e della collusione; per la straordinaria umanità che trasuda ancor oggi in chi lo ha conosciuto; per la fiducia estrema nei giovani che, fino all’ultimo giorno della sua vita, lo portava a essere ottimista per il futuro confidando nella loro forza di reazione».
Da due anni la scuola porta avanti un progetto con l’associazione Agende Rosse, realizzando iniziative con gli studenti, una biblioteca dedicata al tema della legalità. L’intitolazione a Paolo Borsellino però non ha a che fare con il lavoro dell’associazione: si tratta infatti di una richiesta dei docenti. Il Savoia è la più antica delle scuole medie di Jesi, avendo acquisito la sua autonomia istituzionale negli anni ’40, dopo aver fatto parte del Regio Ginnasio. Di conseguenza, in questa scuola si è formata, in buona misura, la classe dirigente della vita politico-amministrativa, culturale ed economica della città.
La richiesta di cambiare nome aveva trovato delle perplessità in Comune che aveva espresso parere favorevole con riserva (leggi l’articolo): «Non si evidenziano le ragioni per le quali si riterrebbe opportuno modificare l’attuale intitolazione al Duca Amedeo di Savoia, vale a dire il venir meno dei presupposti che sostenevano la precedente intitolazione, e/o l’impossibilità, in rapporto all’evoluzione della coscienza pubblica, del ricordo di comportamenti che il momento storico considera inattuali o contrastanti con gli interessi nazionali» aveva puntualizzato il Comune.