Jesi-Fabriano

Scuola Borsellino ex Savoia, anche il fratello del magistrato alla cerimonia ufficiale

L'evento a dicembre. «È un orgoglio per me e per l'intero istituto Lotto annunciare l'intitolazione della scuola secondaria al magistrato», dice la dirigente Maria Rita Fiordelmondo

dirigente ex Savoia Maria Rita Fiordelmondo
La dirigente scolastica Maria Rita Fiordelmondo

JESI – «È un orgoglio per me e per l’intero Istituto Lotto poter annunciare l’intitolazione della scuola secondaria al magistrato Paolo Borsellino, accolta favorevolmente dagli organi competenti». Con queste parole la dirigente scolastica Maria Rita Fiordelmondo ha annunciato la nuova denominazione: la media più antica della città si chiamerà Scuola paolo Borsellino, ex Savoia (leggi l’articolo).

Scuola "Savoia" a Jesi
La scuola “Savoia” a Jesi

Settant’anni di storia per la scuola sul Corso Matteotti dove sarà posta una targa con il nuovo nome: l’iniziativa è prevista per il mese di dicembre e sarà presente anche Salvatore Borsellino, fratello del magistrato che «ha già manifestato la disponibilità ad accogliere il nostro invito dichiarandosi onorato», precisa la dirigente. Anche altre personalità impegnate nel contrastare i fenomeni mafiosi saranno presenti, oltre ad autorità e realtà del territorio. Sono 317 gli studenti per 13 classi nell’istituto che da anni è impegnato nel portare sui banchi la legalità. «Abbiamo collaborato con Libera, con Agende Rosse, ospitato Marisa Garofalo, sorella di Lea (ammazzata perchè aveva rifiutato la famiglia mafiosa del marito, ndr) e Gaetano Saffioti coraggioso imprenditore che rifiutò il pizzo – ha precisato la docente Maria Teresa Mancia – La biblioteca della scuola ospita una sezione dedicata alla legalità e il primo libro che ci è stato donato è proprio quello di Saffioti».

maria teresa mancia
L’insegnante Maria Teresa Mancia

Il cambio di nome è stato accolto con grande slancio da tutto il personale scolastico. «È nel nostro Dna affrontare con i ragazzi temi come l’accoglienza e il rispetto della diversità – continua Mancia – con tutte le sfaccettature che ci sono. Il nostro lavoro parte da qui: siamo una piccola voce ma vogliamo far sentire l’importanza del rispetto delle regole, possiamo gettare semi di conoscenza. Perché solo Paolo Borsellino e non anche Giovanni Falcone? Per sottolineare il grande amore di Borsellino per i giovani, secondo lui infatti il cambiamento passa da lì».