Jesi-Fabriano

Scuola Martiri della Libertà a Jesi, Renzi: «Prioritaria la restituzione del cantiere al Comune»

Così l’assessore ai lavori pubblici: «C’è stata una seconda riunione del consulente tecnico d’ufficio nominato dal tribunale. Si rivedranno la settimana prossima»

Le condizioni del cantiere alla Martiri della Libertà

JESI – «C’è stata mercoledì scorso una seconda riunione del consulente tecnico d’ufficio nominato dal tribunale per la questione Martiri della Libertà. Si rivedranno la settimana prossima: interesse prioritario, la riconsegna del cantiere al Comune». Così l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi, sulla situazione della scuola primaria di via Asiago che vede ormai da mesi l’intervento di riqualificazione che la interessava bloccato e l’area dell’istituto in pieno degrado.

Ad interrogare sul tema l’amministrazione è stata la consigliera di Jesi in Comune Agnese Santarelli: «La zona è nel degrado, con erba alta, rifiuti nel giardino e finestre aperte della struttura, dove ancora sono conservati libri e materiale scolastico». Il cantiere però, a seguito del contenzioso aperto con la ditta affidataria e ora estromessa dall’appalto, non è ancora tornato nella disponibilità del Comune.

«Il procedere del lavoro del Ctu – dice Renzi – va nella direzione della risoluzione dei rapporti economici fra amministrazione comunale e impresa e appunto della riconsegna del cantiere al Comune così da potere far ripartire i lavori».

L’adeguamento strutturale e antincendio – lavori per 442 mila euro coperti da un finanziamento ministeriale – è iniziato due anni e fa e si sarebbe dovuto concludere già per l’inizio del passato anno scolastico. Quest’anno alunni, alunne, insegnanti e personale della primaria Martiri della Libertà saranno ospitati nella nuova sede temporanea scelta per loro dalla amministrazione, fra la Mestica e Palazzo Carotti (ex tribunale) in centro storico. A preoccupare i residenti dell’area fra via Asiago e via Roma sono le condizioni del cantiere: l’erba cresciuta a dismisura copre e nasconde gran parte della superficie, si accumulano materiali abbandonati e sporcizia e si temono possibili intrusioni all’interno del plesso, recintato ma privo ad esempio di vetrate alle finestre. Aspetti sui quali il Comune potrà intervenire una volta che, tracciato un quadro di quanto ancora resta da fare dei lavori dai rispettivi consulenti, sarà tornato in possesso dello stabile e dell’area interessata dal progetto.