JESI – Un grande applauso, alla fine, dal sagrato della chiesa della Madonna del Divino Amore ha accolto il feretro con le spoglie di Massimo Ciavattini, 64 anni, spentosi lunedì mattina all’ospedale cittadino.
Commozione, lacrime, tristezza. Della sua famiglia, dei suoi ragazzi della Junior Jesina, dei suoi amici di sempre, di chi lo conosceva.
La chiesa non è riuscita a contenere tutti coloro che hanno voluto tributargli l’ultimo saluto, ed erano davvero tanti.
«È andato verso quel grande campo di gioco che è il paradiso» ha detto con commozione nell’omelia il parroco, don Paolo Ravasi, che ha officiato la messa fenebre.
«Lui che amava lo sport era un vero giocatore perché non si arrendeva mai. Ed era anche generoso, altruista. Con mani e cuore pronti a dare: la sua è stata una vita di servizio e attenzione verso gli altri».
Il Campo Boario, sede della società sportiva della quale era diventato presidente, ormai la sua seconda casa tanto che «ha giocato la sua grande partita della vita amando famiglia e calcio. Ma sempre attarverso il gioco di squadra, con gli altri e per gli altri».