JESI – Tempi duri per i furbetti del “rosso”. Arrivano anche a Jesi i semafori “spia” che stanano chi non rispetta il segnale. Operai al lavoro ieri, 6 febbraio, all’incrocio fra viale del Lavoro e via San Giuseppe, per installare le telecamere che consentiranno di immortalare la targa dei veicoli che commettono l’infrazione. Il Comune ha acquisito due apparecchiature. L’altra è stata piazzata all’intersezione fra viale del Lavoro, viale della Vittoria e via Garibaldi.
Introdotti sul posto i cartelli che avvisano gli automobilisti: «Attenzione, rilevamento elettronico passaggio con semaforo rosso». Gli apparecchi, il cui noleggio ammonta a circa 20 mila euro annui, permetteranno di rilevare e individuare da remoto le auto che transitano con il rosso. L’infrazione potrebbe arrivare, in casi specifici, fino 300 euro. In caso di recidività nell’arco di un biennio, il passaggio col rosso al semaforo può comportare anche la sospensione della licenza di guida.
«A Jesi sono dodici gli incroci regolati da semafori: tutti impianti realizzati fra gli anni ’70 e ’80, che stanno ormai raggiungendo il “fine vita”», le parole dell’assessore ai lavori pubblici, Roberto Renzi in consiglio comunale, a seguito dei blackout continui agli impianti delle vie Jugoslavia, San Francesco e Paladini, Gramsci e Viale Verdi, Marche e Viale del Lavoro.
Gli obiettivi dei semafori “spia” sono proprio la tutela dell’utenza debole della strada e la riduzione degli incidenti, spesso causati proprio da passaggi con il semaforo rosso.