JESI – «Un semaforo non può star spento un mese. È inconcepibile. Assurdo. Il colpevole dovrebbe dimettersi subito». L’imprenditore di Jesi, Andrea Pieralisi è arrabbiatissimo. Non riesce a comprendere per quale motivo l’impianto semaforico che regola l’insidioso incrocio fra via San Francesco, via Paladini e via Jugoslavia sia praticamente “morto” da settimane. Già quattro gli incidenti che si sono verificati a causa del disservizio, per fortuna senza gravi conseguenze.
«Quel semaforo va riattivato immediatamente – tuona Pieralisi -. È intollerabile quanto sta accadendo, non ci si può credere. In una città come Jesi non è accettabile che non si riesca a risolvere un problema del genere nel giro di qualche giorno. L’artefice di questa gravissima colpa dovrebbe dare le dimissioni, non è in grado di amministrare. E mi fanno sorridere quanti, sui social principalmente, se la prendono con chi, purtroppo, è rimasto coinvolto in uno dei quattro incidenti già verificatisi.
Il semaforo è stato messo appositamente per regolamentare un incrocio cieco, con visibilità quasi azzerata. Non funziona nemmeno la luce gialla a lampeggio. È incredibile. Non ci sono scusanti. E non può essere colpa dei cittadini che non sanno leggere i cartelli. Ripeto, il responsabile deve andarsene subito».
Dalla metà di marzo, l’intersezione fra le tre vie, a ridosso del campo da basket all’aperto, è regolamentata, di fatto, dal buon senso degli automobilisti. Vi sono cartelli che segnalano l’insidia, ma non così indicativi della pericolosità dell’incrocio stesso. Per chi viene dal palazzetto, ad esempio, è praticamente impossibile vedere chi sopraggiunge da via Paladini, a meno di iniziare l’attraversamento. Insomma, il problema esiste. A quanto pare, si è rotta una scheda elettrica ed è complicato sostituirla. L’amministrazione ha annunciato che l’intervento verrà effettuato a breve, installando un nuovo semaforo. Si attende.