JESI – Stefano Tiranti e Diego Bravi sono i titolari, rispettivamente, di “All Green grow shop” di via Rossi, zona industriale di Jesi, e di “Vita Verde indoor solutions” di via Marche, a Monsano, al centro anche loro di sequestri e denunce relativi alla vendita della cosiddetta cannabis “leggera”.
Tutto scaturisce dall’indagine partita da Macerata, che ha portato alla chiusura di attività di vendita legate allo stesso titolare dei negozi Indoornova, il quale è stato denunciato per spaccio di droga, e il successivo blitz anche ad Ancona presso un altro negozio della catena (leggi l’articolo).
«Ieri mattina, 22 giugno, si sono presentati i militari della Guardia di Finanza – ricorda Diego Bravi – e hanno sequestrato tutta la canapa light, tutte le infioresenze. Sono ore nelle quali si sono accavallati sia il parere del Consiglio superiore della sanità – “non può essere esclusa la pericolosità della cannabis light“, dell’aprile scorso – e i fatti di Macerata dove si sarebbe venduta quella con il Thc di valore superiore al consentito. Sino a pochi giorni fa tutto nelle norma, adesso sta succedendo quello che sappiamo. Certo, sul mercato potrebbe esserci chi non lavora come deve e quando si sconfina nell’illegalità ci vanno di mezzo tutti quelli che fanno le cose in regola».
La norma di legge ha innalzato a 0,6 il limite consentito di Thc, il tetraitocannabinolo, principio picoattivo della marijuana.
Diego entra nello specifico chiarendo che nel verbale gli sarebbe stato contestato un valore di Thc pari a 1,57, «Impossibile nei lotti che io vendo. Il prodotto è in regola, secondo i parametri, perché il fornitore EasyJoint lavora sotto lo 0,2. I danni economici ci sono anche se ancora debbo quantificarli».
«Ho sentito anche alcuni agricoltori – sottolinea – e sono preoccupati visto che potevano coltivare la canapa da seme certificata – dal 22 maggio, e non da talea proprio per evitare che si inondasse il mercato di prodotti non conformi alle regole – e lo hanno fatto, decuplicando le superfici dedicate. È come avergli fatto vedere un’opportunità che sta diventando un miraggio. C’è chi ha investito tanto e speriamo che si arrivi a una totale regolamentazione del settore».
Guardia di Finanza all’opera, ieri mattina, anche da “All Green” dove, ricorda Stefano Tiranti, «Si sono presentati con un verbale di sequestro preventivo per canapa e battiture di polline, e contestandomi l’art. 73 – produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope -, come avvenuto per gli altri. Tutto si è svolto, comunque, in tranquillità, e mi hanno chiesto informazioni sui prodotti in vendita».
Dove sul cartellino descrittivo delle sostanze era indicato anche il Thc è andato tutto sotto sequestro, «Lasciandomi gli oli e i prodotti al Cbd (Cannabidiolo) che sulle diciture non contemplavano la presenza di Thc».
Un “movimento” «Probabilmente scaturito da Macerata – spiega ancora – e ne va di mezzo tutta la categoria, specialmente i grow shop. Io ho fornito tutta la documentazione, tra fatture e analisi relative ai prodotti sequestrati. Per quanto mi riguarda sono tranquillo anche perchè non c’è alcuna manipolazione dei pacchetti, che sono sigillati».