SERRA SAN QUIRICO – Lacrime, preghiere, commozione e anche rabbia. Sentimenti che si sono succeduti a ogni passo fatto dai cancelli dello stabilimento Elica di Mergo fino al canale Sant’Elena dove lunedì scorso (10 ottobre) Cinzia Ceccarelli (58 anni) e Sabina Canafoglia (51) hanno perso la vita, affogate dentro la loro auto che era finita nel canale.
Colleghi e colleghe dell’Elica di Mergo, lo stabilimento dove le due donne lavoravano da quasi vent’anni come operatrici di linea, si sono ritrovati ieri pomeriggio, lunedì 17, alle 19.20 per un lungo corteo e una fiaccolata solidale per ricordarle e pregare per loro. Erano diverse centinaia, colleghi, amici e anche i familiari, a marciare con palloncini bianchi e fiaccole accese in mano e il dolore serbato nel cuore, per percorrere lo stesso tratto fatto dalle due donne prima della tragedia.
Colleghi che loro malgrado hanno assistito all’incidente mortale, lunedì 10 ottobre perché si trovavano incolonnati con le loro auto lungo Canale Sant’Elena, dopo la fine del turno di lavoro pronti a tornare verso casa passando per quella scorciatoia. Non sono voluti mancare anche Matteo Guerri e Sabrina Gasparini, gli altri due colleghi che viaggiavano con Cinzia e Sabina ma che sono riusciti a uscire dall’auto in extremis, salvandosi. Per loro il peso del ricordo è ancora più greve. C’erano anche i rappresentanti sindacali. Il lungo corteo, accompagnato dal parroco di Mergo, ha scandito con preghiere e ricordi il tragitto fino al canale dove sono stati deposti fiori, lumini e la maglietta che i dipendenti Elica avevano indossato durante la vertenza con la proprietà. Una lotta che aveva accomunato tutti i lavoratori, rendendoli coesi tra loro nella difesa dei diritti e che oggi, viene ricordata con commozione. Oggi che la grande famiglia Elica si trova a piangere Cinzia e Sabina.