JESI – Sicurezza e decoro della città. L’interrogazione del MoVimento 5 Stelle approda nel Consiglio comunale in programma domani, 23 marzo, proprio quando, ironia maligna della sorte, una delle “vittime” di questi ultimi giorni – notte tra sabato e domenica scorsi – è stata la consigliera comunale pentastellata Claudia Lancioni. Ladri anche nel negozio di famiglia con danni e bottino in cellulari, tablet e denaro.
«Interrogazione, infatti, presentata prima di quanto mi è accaduto – spiega la consigliera – ma comuque termometro di una situazione generale non più tollerabile. Certo, quando ne rimani coinvolto è davvero un’esperienza molto brutta ma è nell’interesse di tutti che si ponga un freno a questa insicurezza».
Sarebbe proprio ora – recita anche una nota del MoVimento – che il sindaco Massimo Bacci «batta i pugni per ottenere fondi adeguati per implementare le forze in campo. I cittadini vogliono questo. Una città di più di 40.000 abitanti non può essere sorvegliata da 2 o 3 pattuglie (quando va bene)».
Furti in appartamento ma anche in esercizi commerciali, scippo con relativo inseguimento per rimanere alle “ultime”, «la cittadinanza è esasperata – continua la stessa nota – da questi eventi che minacciano quotidianamente la vita privata di ognuno di noi. La percezione di sicurezza a Jesi è pressoché nulla, ovviamente non per colpa delle forze dell’ordine che mettono in campo gli uomini a loro disposizione, nonostante i tagli scellerati che hanno subito, a scapito di sicurezza e incolumità pubblica».
Non sfugge neanche la situazione dei fine settimana in merito agli «atti vandalici che alcuni ragazzi “poco educati” mettono in atto in alcune zone della città, con cadenza ormai quasi settimanale, zone diventate luogo di incuria alla quale devono sopperire i residenti per restituire decoro visto che il tutto si svolge spesso tra il sabato notte e le prime ore della domenica».
Secondo il MoVimento, comunque, «non servono pseudo comitati di sicurezza che non fanno altro che alimentare odio, per altro senza nessun reale potere di intervento. Sono necessari fatti concreti che si possono realizzare non solo con supporti tipo videosorveglianza, ma anche tramite un’adeguata copertura del territorio con pattugliamenti e presenza costante delle forze dell’ordine».