Jesi-Fabriano

I sindacalisti e i lavoratori della Manifattura Tabacchi di Chiaravalle incontrano i deputati Pippo Civati e Beatrice Brignone

Al bar Veramente di Jesi si è parlato con i due deputati di Possibile dell'azienda chiaravallese. Ribadito il sostegno ai lavoratori dopo il fallimento

I deputati Giuseppe Civati e Beatrice Brignone di Possibile durante l'incontro a Jesi
I deputati Giuseppe Civati e Beatrice Brignone di Possibile durante l'incontro a Jesi

JESI – «Ci sono troppi punti oscuri sul fallimento della manifattura tabacchi che stava producendo reddito e guadagni senza aver bisogno di ammortizzatori sociali: chiediamo ai politici di interessarsi della questione e di non lasciar soli i lavoratori».

Giorgio Catacchio della Cgil, Giuseppe Giorgetti della Cisl, Claudio Sbarbati della Uil e i due rappresentanti della RSU dell’azienda chiaravallese Jacopo Mancini della Cgil e Giampiero Mengarelli della Cisl hanno incontrato ieri al bar “Veramente” di Jesi i deputati Giuseppe Civati e Beatrice Brignone di Possibile, partito confluito nel gruppo Sinistra Italiana-Sel.

Durante l’assemblea sono state analizzate diverse criticità della storica manifattura tabacchi chiaravallese. «Siamo alla ricerca di imprenditori locali interessati all’acquisizione dell’azienda e siamo anche attenti alla possibilità di costituzione di una cooperativa di lavoratori e dipendenti – hanno illustrato i sindacalisti ai due politici – perché la manifattura ha una sua storia, i lavoratori hanno competenze specifiche significative e si producevano buoni risultati. La produzione è ripresa il 7 gennaio e si stanno sistemando alcuni macchinari del packaging che avevano problemi. Non tutti gli emolumenti sono stati pagati ma solo una piccola parte della tredicesima e un acconto della retribuzione di dicembre pari al 90% mentre rimangono ancora non pagati il mese di novembre e 4 rate della quattordicesima. Anche i venditori della rete commerciale non hanno ricevuto i rimborsi spese per la loro attività che è fondamentale per l’azienda perché se non vanno a promuovere il prodotto nelle tabaccherie presto i fumatori si abitueranno ad acquistare altro».

L’incontro al bar Veramente di Jesi

Attualmente nella manifattura di Chiaravalle si producono le sigarette dei marchi 821, Futura e Chiaravalle anche se per riprendere la produzione a pieno regime servirebbero le commesse dai Paesi esteri. «E’ inspiegabile ciò che è accaduto – affermano i sindacalisti – perché è stata dichiarata fallita una fabbrica senza che nessun creditore abbia fatto istanza di fallimento e l’azienda che era in attivo e stava producendo reddito senza accedere ad ammortizzatori sociali. È sospetta la contestualità del ruolo tra commissari e curatori fallimentari e chiediamo ai politici di approfondire la questione».

«Questa storia preoccupa perché i primi danneggiati sono i lavoratori – hanno detto Civati e la Brignone – ma lo è anche lo Stato, tramite l’Agenzia delle Entrate, che faticherà a riavere le somme che gli sono dovute. La vera questione è come rilanciare l’azienda. Studieremo attentamente l’iter ed i vari interventi per non far chiudere un sito produttivo dove c’è tanta gente competente e che ha una lunga storia di successi. Ci sono troppe realtà in questa zona, ad esempio anche alla vicina Fabriano, che producono profitto, hanno know how di prim’ordine e lavoratori molto appassionati che vengono messi in difficoltà dalla burocrazia e da decisioni anche giuridiche che dovrebbero essere più oculate».