Jesi-Fabriano

Jesi, il sindaco Bacci sull’Interporto: «Siamo tornati all’anno zero»

Durissima l'amministrazione comunale nei confronti della Regione, all'indomani dell'accordo per il rilancio della struttura intermodale: «Così non si governa, ma si sgoverna»

JESI – Il nuovo piano di risanamento di Interporto è stato appena approvato, ma c’è chi storce il naso. Durissimo, oggi in consiglio comunale, il sindaco Massimo Bacci.

Il progetto di rilancio, oltre a prevedere il necessario risanamento finanziario, predispone lo sviluppo strategico della piattaforma intermodale, in sinergia con gli investimenti che Ferrovie dello Stato sta effettuando, con la realizzazione del bypass di Falconara che garantirà il collegamento diretto verso nord, evitando l’inutile passaggio da Ancona per cambio motrice. Viene previsto, inoltre, l’adeguamento della lunghezza dei binari della stazione dell’Interporto, ad una misura degli standard europei,  consentendo l’arrivo di treni con più vagoni.

«Dalla mattina alla sera si è rinnegato un percorso durato anni, concordato con il Comune – tuona il sindaco Bacci -. Non si parla nemmeno più del polo del farmaco, che garantiva prospettive occupazionali. Azzerati, praticamente, i progetti più interessanti, senza nemmeno interpellarci. Se questo è programmare, mi sento distante anni luce da tale modalità di gestione della cosa pubblica. Inaccettabile, a mio parere, che un’amministrazione, quella regionale in particolare, avvii un percorso senza nemmeno contattare i diretti interessati. Ci hanno riportato all’anno zero. Così non si governa, ma si sgoverna. Si lasciano i territori senza programmazione, né bussole per orientarsi nel futuro. Lo considero semplicemente assurdo».

La Regione, di recente, ha deciso di revocare il contributo concesso all’Asur Marche per realizzare, all’interno della struttura intermodale della Coppetella, il centro di logistica del farmaco, la sede del 118 e la centrale unica di prenotazione. Un fulmine nemmeno troppo a ciel sereno, considerando che il sindaco Massimo Bacci aveva già manifestato preoccupazioni in merito a tali progetti. Ora, il futuro è di nuovo da scrivere.