JESI – Meno di 3mila euro lordi al mese (circa 2mila netti). È quanto percepisce il sindaco Massimo Bacci per amministrare una città di quarantamila abitanti. Una retribuzione tutt’altro che elevata, se si considerano le molteplici responsabilità quotidianamente da fronteggiare. Indennità molto più limitate per gli assessori. Gli unici che percepiscono lo stipendio pieno di 1.300 euro lordi mensili, vale a dire circa 900 euro netti, sono i liberi professionisti Ugo Coltorti, Marisa Campanelli e il pensionato Roberto Renzi. Il vicesindaco Luca Butini, per la sua qualifica, guadagna 800 euro lordi al mese, mentre i suoi colleghi Cinzia Napolitano, Marialuisa Quaglieri e Paola Lenti – che come lui hanno un contratto di lavoro dipendente nelle rispettive aziende – percepiranno attorno ai 600 euro lordi. Non sembrano questi, insomma, i tanto vituperati “costi della politica”.
Discorso completamente differente per i dirigenti dei servizi municipali. Il sindaco Bacci, durante lo scorso mandato, ha ridotto tali figure di vertice da otto a tre. Ciascuno di essi percepisce circa 80 mila euro lordi annui, cifra analoga a quella riconosciuta al segretario generale. Nulla a che vedere, quindi, con i 1.000 euro lordi mensili “guadagnati” da Daniele Massaccesi, presidente del consiglio comunale. Non hanno diritto ad indennità, ma solo a un gettone di presenza di circa 30 euro lordi, i consiglieri comunali, che lo ricevono anche in occasione delle sedute di commissione, non così frequenti.