Jesi-Fabriano

Anche il sindaco Massimo Bacci a Macerata per riaffermare i valori della democrazia (Fotogallery)

Dopo gli ultimi tragici avvenimenti culminati con il raid razzista di Luca Traini. Il primo cittadino Romano Carancini: «Un dovere partecipare». Corteo da Piazza della Libertà al Monumento ai Caduti

Il sindaco Massimo Bacci insieme agli altri primi cittadini alla manifestazione di Macerata
Il sindaco Massimo Bacci insieme agli altri primi cittadini alla manifestazione di Macerata

JESI – Anche Jesi, rappresentata dal sindaco Massimo Bacci, presente al corteo svoltosi questa mattina, 18 febbraio, a Macerata, da Piazza della Libertà al Monumento ai Caduti.

La città si è ritrovata – con il proprio sindaco Romano Carancini – per far risaltare ancora una volta – dopo i tragici ultimi fatti culminati con il raid razzista e assassino di Luca Traini – i valori della nostra Costituzione, dell’antifascismo, della non violenza coniugata all’antirazzismo, come recitava lo striscione simbolo della manifestazione: “Macerata è libera, non violenta, antirazzista, antifascista“.

Il tempo inclemente non ha fermato i partecipanti, tra i quali tanti Sindaci, sindacati, associazioni, studenti, cittadini, il presidente del consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, l’on. Piergiorgio Carrescia. Da Jesi anche il presidente di Jesi Servizi, Salvatore Pisconti, e per L’Anpi, Daniele Fancello.

Il sindaco Massimo Bacci ha spiegato il perché della sua presenza nella sua pagina fb dove sottolinea di aver ritenuto importante «essere questa mattina a Macerata per esprimere in maniera concreta la solidarietà di Jesi dopo i drammatici fatti dei giorni scorsi. Ho trovato davvero efficace l’idea del sindaco di Macerata Romano Carancini di far leggere, al termine del corteo, i primi 12 articoli della Costituzione, perché resto assolutamente persuaso che siano essi il vero punto di riferimento della vita civile e democratica del nostro Paese. Questa Carta ci indica il percorso a cui tutti siamo chiamati in ogni attività quotidiana, in ogni ruolo che abbiamo nella società. Non c’erano bandiere di partiti oggi a Macerata. C’erano – e lo ritengo più importante – donne e uomini liberi, di ogni estrazione sociale, di ogni provenienza politica, di ogni credo religioso, che hanno sentito il dovere di essere accanto alle istituzioni per riaffermare con forza i valori che sono alla base della nostra democrazia».

 

Alcuni momenti della manifestazione