JESI – «La chiusura dei Centri diurni della regione Marche riguarda circa 2300 persone e nuclei familiari. Alla sospensione del servizio è importante che si accompagni un intervento di sostegno. Persone e nuclei familiari non possono né devono essere lasciati soli». A chiederlo, con una missiva indirizzata al presidente della Regione Luca Ceriscioli e ai direttori dei servizi Salute e Politiche sociali, è il Gruppo Solidarietà. Il riferimento dell’associazione, che ha sede a Moie di Maiolati, è alla chiusura, causa emergenza Coronavirus, anche delle attività dei Centri diurni sociosanitari destinati all’assistenza e al supporto di anziani, persone con disabilità e soggetti fragili. Chiesta una «incentivazione dei servizi di sostegno domiciliare e/o di prossimità».
Spiega il Gruppo Solidarietà: «La chiusura dei Centri diurni sociosanitari prevista nell’Ordinanza 4/2020 riguarda circa 2300 utenti (anziani, demenze, salute mentale, disabilità). Persone e nuclei familiari, nella gran parte dei casi, in situazione di estrema fragilità. Sia con riferimento ai contenuti dell’Ordinanza in oggetto che a quelli presenti nell’articolo 9 del decreto legge 14/2020, vi chiediamo di attivarvi nei confronti dei servizi territoriali (Comuni e Servizi distrettuali), affinché le persone che hanno necessità ricevano sostegno domiciliare nelle forme adeguate al loro bisogno».
Secondo l’associazione: «Il periodo prolungato di chiusura dei servizi insieme alle altre misure riguardanti tutta la popolazione possono produrre effetti particolarmente gravi. Alle necessità di assistenza e cura, un prolungato periodo di solitudine e isolamento può determinare effetti molto pesanti sulle persone e sul nucleo familiare».