JESI – «Prima dell’emergenza davamo assistenza all’1% della popolazione della città, un terzo circa dei casi di soggetti e famiglie in difficoltà. Con il Covid-19, tanti i nuovi ingressi “di ritorno”: persone che avevamo aiutato ed erano usciti dai loro momenti di crisi ma che ora hanno perso il lavoro e sono tornate a chiedere supporto». Così Gabriele Cinti, nel ricevere presso la sede temporanea dell’associazione San Vincenzo de’ Paoli il presidente dell’Assemblea regionale Antonio Mastrovincenzo e fare il punto sull’attività portata avanti nelle settimane della diffusione dell’epidemia.
«Nel mondo del volontariato e dell’assistenza agli ultimi sono cresciuto- dice Mastrovincenzo– fondamentale in questi mesi l’attività di realtà come questa. Sono 2.500 le associazioni nelle Marche, stiamo provvedendo per fare in modo che anche a queste, così come a imprese e famiglie, giunga il sostegno economico della Regione per affrontare la crisi».
Spiega Cinti nel salone della parrocchia di San Francesco di Paola: «La nostra è una associazione laica che ha due compiti istituzionali: assistere le famiglie bisognose e i detenuti. Fra gli strumenti principali della nostra attività, le visite domiciliari che consentono la vicinanza con chi ha bisogno di aiuto. Settantacinque le famiglie assistite con i nostri 30 volontari a Jesi, alle quali si aggiungono diversi utenti occasionali dei servizi. Confidiamo di poter contare in futuro su una sede fissa, abbiamo anche pensato alla palazzina ex obitorio del vecchio ospedale di viale della Vittoria, nel caso in cui dovesse restare fuori dalla demolizione».