Jesi-Fabriano

Sparisce giubbotto da un bar e si ritrova condannato per rapina e lesioni

Un 30enne avrebbe aggredito a Moie, con la sorella e un coetaneo, un giovane rubandogli prima il giubbotto e poi sferrandogli pugni e calci per appropriarsi del cellulare. Il gup gli ha dato due anni e 4 mesi (in abbreviato). Rinviato a giudizio l'amico

Il Tribunale di Ancona
Il Tribunale di Ancona

MOIE – Il furto di un giubbotto degenera in una aggressione che sfocia in rapina e lesioni. Nei guai fratello, sorella e un loro amico. Tutti e tre, 30enni originari della Vallesina, erano all’interno di un bar del paese quando è entrato un giovane del posto che doveva andare in bagno. Prima di usufruire dei servizi igenici il ragazzo ha chiesto ad un’amica di guardargli il giubbotto che aveva lasciato sopra ad una sedia. Tornato dal bagno il giubbotto era stato rubato e nascosto dietro ad una siepe nella vicina piazzetta del pubblico esercizio. Il giovane ha accusato i tre presenti ed è scoppiata una discussione dove è stato lui ad avere la peggio. I fatti risalgono a marzo 2015 e sono avvenuti di notte, attorno alle 2. Fratello e sorella lo avrebbero attaccato per primi. Mentre lei gli sferrava dei pugni in faccia, il fratello lo avrebbe tenuto fermo dandogli dei colpi anche lui. Mentre avveniva l’aggressione il cellulare del picchiato è caduto dalla tasca dei pantaloni e nel tentativo di riprenderlo gli sarebbe stato impedito dal 30enne che lo teneva fermo e che lo avrebbe spinto via con violenza dandogli dei calci. L’amico di fratello e sorella avrebbe contribuito a sferrare colpi contro il derubato.

Dopo l’aggressione c’è stato il fuggi fuggi e l’arrivo delle forze dell’ordine. Denunciato il fatto i tre sono finiti davanti al giudice per l’udienza preliminare con le accuse di rapina, lesioni e furto. Il gup Francesca De Palma oggi ha condannato uno dei tre 30enni (il fratello della ragazza che teneva fermo il derubato), difeso dall’avvocato Roberto Leali che ha scelto il rito abbreviato (con lo sconto della pena pari ad un terzo), a due anni e 4 mesi per rapina impropria e per lesioni. Per la difesa, che respinge le accuse, però si è trattato solo di un equivoco. Per la sorella del condannato la posizione è stata stralciata in una udienza precedente (erano contestate solo le lesioni) perché ha chiesto la messa alla prova facendo anche un’offerta economica riparatoria. Il loro amico invece è stato rinviato a giudizio per furto e lesioni in concorso e per lui inizierà il processo a dicembre 2018.