JESI – C’è anche il Rugby Jesi ’70, unica realtà marchigiana, fra i trentadue Club in Italia affiliati nello “Zebre Family” alla franchigia Zebre Rugby Club di Parma, partecipante ai campionati internazionali del Guinness PRO14 e della EPCR Challenge Cup.
L’iniziativa era stata presentata lo scorso febbraio allo stadio Lanfranchi, in occasione della sfida tra le Zebre ed i Cardiff Blues. Dal 2012 la Federazione Italiana Rugby ha assunto la titolarità del nome “Zebre” per la nuova franchigia a gestione federale con sede a Parma che prende parte al campionato celtico Guinness PRO14 e alle coppe europee contro le più importanti formazioni del vecchio continente. Dall’estate scorsa la direzione della franchigia è tornata totalmente sotto la Federazione Italiana Rugby che ha costituito la nuova società Zebre Rugby Club.
Il progetto prevede clinic sul campo con lo staff tecnico delle Zebre Rugby e sinergie commerciali, con gli atleti delle Zebre protagonisti quali ambasciatori dell’alto livello negli eventi dei club quali i tornei giovanili della primavera per minirugby e juniores.
Fra i 32 club che hanno aderito al progetto ci sono, per l’Emilia Romagna, Fortitudo Rugby Bologna, Rugby Carpi, Rugby Lyons, Rugby Noceto, Rugby Parma FC 1931, Rugby Pieve 1971, Rugby Pro 4 Ville, Rugby Val D’arda; per la Liguria, Imperia Rugby, Rugby Club Spezia, Union Riviera Rugby; per la Lombardia, Amatori Tradate Rugby Club, Cremona Rugby, Falchi Rugby Lomellina, Mosquito Rugby, Polisportiva Rugbio, Rugby Bassa Bresciana Leno, Rugby Lodi, Rugby Lyons Settimo Milanese, Rugby Oltremella, Rugby Parabiago, Rugby Voghera, Seregno Rugby; per le Marche il Rugby Jesi 1970; per il Piemonte, Alessandria Rugby, CUS Piemonte Orientale, Ivrea Rugby, Volvera Rugby; per la Toscana, I Titani Rugby, Rugby Lunigiana, Rugby Mugello, Rugby Union Versilia.
Recente per la società del presidente Luca Faccenda, promossa in B al termine dell’ultima stagione, la presentazione dell’iniziativa “Insieme per la meta”, volta a esaltare lo sport come scuola di vita, attento anche al rendimento scolastico degli atleti o al loro collocamento professionale, con borse di sport, studio e lavoro, formazione e sostegno all’occupazione, valutate da un Comitato Etico che finanzierà i progetti. «Proprio per tenere in zona gli atleti e non perderli- ha spiegato il presidente Faccenda davanti all’amplia platea di imprenditori intervenuti- perché scelte universitarie o professionali potrebbero portarli altrove, il Club ha pensato di offrire loro la possibilità di restare e sostenerli nello studio, nella formazione e nel lavoro».