Jesi-Fabriano

Morini e Doninelli, i preparatori dei Leoni: «Rugby Jesi, motivazioni al top»

Uno in palestra e l’altro sul campo lavorano, insieme al capo allenatore Alessandro Speziali, sulla condizione atletica della Seniores. «Positivamente stupiti dai ragazzi, il nuovo progetto lanciato dalla società è un fortissimo stimolo per tutti»

Da sinistra Stefano Morini, Andrea Doninelli e il responsabile sviluppo club del Rugby Jesi 70 Francesco Possedoni

JESI – Uno in palestra, l’altro sul campo. Insieme, al lavoro sulla condizione atletica dei leoni del Rugby Jesi ’70 nel pieno di questa strana estate, con lo stop anticipato della stagione alle spalle e, davanti, l’attesa di conoscere quando e come si ripartirà. Stefano Morini e Andrea Doninelli compongono, per il secondo anno, il tandem di preparatori atletici al fianco della Seniores jesina. Ragazzi che hanno potuto ritrovare da qualche settimana, per avviare questa nuova avventura sportiva.

Stefano Morini e Andrea Doninelli, su fondo, insieme ai ragazzi del Rugby Jesi

«Devo dire che, dopo un tempo non enorme ma significativo in cui si erano dovuti fermare, li ho ritrovati bene- dice Stefano Morini– fra la fine di febbraio e l’inizio di marzo scorsi, c’eravamo lasciati con i ragazzi al top della condizione. Avevamo fatto i test poco prima dello stop e il livello di tutti si era alzato notevolmente rispetto al settembre precedente, quando avevamo cominciato. Ora li ho ritrovati mediamente in discreta forma fisica e mi ha anche positivamente stupito. Vero è che molti di loro nei mesi scorsi si sono comunque allenati e si sono rivolti a me per un programma di ciò che era possibile fare». Ora si riparte. «I ragazzi sono molto motivati, possiamo ripartire con la programmazione. Siamo già potuti passare al lavoro in palestra – dice Morini- dopo quello propedeutico svolto a corpo libero e in campo. Stiamo già lavorando con discreti volumi di carico, è un buon segnale».

Il tutto peraltro con l’incognita sui tempi con i quali potrà partire la nuova stagione. «Questo dal punto di vista delle motivazioni potrebbe, da un lato, avere qualche contraccolpo, Debbo dire però- rileva Morini- che dall’altro sia il cambio tecnico alla guida della squadra, sia l’importanza della sfida prospettata ai ragazzi da quanto programmato dalla società, rappresentano per tutti loro una forte spinta. Sono molto stimolati. Avremo più tempo per prepararci bene e, speriamo, meglio degli altri. In questo sono fiducioso: se nel corso della stagione è inevitabile dover lavorare in base agli impegni del campo e alle condizioni individuali, questa situazione ci offre l’opportunità di una programmazione molto flessibile. Potrebbe essere un vantaggio, speriamo di raccoglierne i frutti».

Andrea Doninelli, al lavoro sul campo con il gruppo insieme al capo allenatore Alessandro Speziali, condivide il punto di vista del collega sulla condizione dei ragazzi. «Considerati i due mesi di stop, abbiamo ritrovato una buona situazione. Qualcuno aveva avuto modo di lavorare un poco a casa, per quanto possibile. L’aspetto più positivo- spiega Doninelli- è stato l’averli rivisti tutti molto motivati. Avevano una grande voglia di ricominciare e rimettersi in carreggiata. D’altro canto, in uno sport molto impegnativo come il rugby, star fermi è difficile. Non vedevano l’ora di riprendere, è stata una sofferenza per loro restare lontani dal campo. E poi, c’è per tutti il fortissimo stimolo del nuovo progetto lanciato dalla società, arrivare a lottare per il salto in serie A. Un elemento che ha fatto emergere in tutti una gran voglia di fare: ci alleniamo sempre con un gruppo numeroso, nonostante l’incertezza sull’inizio del campionato e a dispetto del caldo dell’estate, che riusciamo a smorzare un poco allenandoci la sera dopo le 20 e andando così incontro alle esigenze lavorative di molti».

Doninelli peraltro cura da qualche stagione anche la preparazione atletica della Under 16 jesina. «Un buon tre quarti di loro ha risposto alla chiamata di questi allenamenti estivi, nonostante il caldo e il periodo particolare che richiama anche alle vacanze. Possiamo essere soddisfatti.  Questo peraltro è tradizionalmente il periodo del passaggio di categoria. E dunque queste settimane di lavoro sono utili per rimettere insieme e ricomporre i gruppi, integrando i nuovi che salgono e avendo modo di conoscersi reciprocamente. Con i giovani l’approccio è un poco più blando che con la prima squadra, anche qui non sappiamo di preciso quando cominceranno i campionati. Speriamo regolarmente ad ottobre, se così non fosse dovremo comunque trovare il modo di mantenere alte le motivazioni e, specie per quanto riguarda le giovanili, fare divertire comunque tutti».