JESI – La Cina raccontata agli studenti. È accaduto a Jesi all’IIS Galilei dove ai ragazzi e alle ragazze del corso di Biotecnologie è stata raccontata la Cina moderna e futura e quella dei record grazie ad esperti e professionisti del settore. Relatrice all’incontro che si è svolto di recente Francesca Spigarelli, professore associato di Economia Applicata dell’UniMc e direttore del centro di ricerca “China Center”. Con lei un team internazionale di dottorandi di ricerca, freschi di selezione, provenienti non solo dalla Cina ma anche dall’India, Sud Korea e Pakistan, protagonisti di un ambizioso progetto biomedico che vede partner dell’ateneo maceratese anche un’azienda di calibro internazionale come Philips.
«La dimensione europea e internazionale rappresenta per il nostro istituto l’ambito naturale di azione, a sostegno sia di percorsi di mobilità, scambio e apprendimento reciproco, sia di interventi di ricerca e ricerca-azione», spiega il dirigente Luigi Fratibasandosi sulla mission dell’istituto ovvero: una scuola vocata all’integrazione internazionale sia culturale e sociale sia educativa e formativa.
«Il “Chinese dream” sembra essere sempre più attuale e concreto. Fino a ieri il sogno italiano parlava d’America. Oggi, invece, sono in molti a guardare alla Cina come il Paese del futuro, così la sua lingua. Più di tante parole lo dimostrano i dati, ma soprattutto il denaro che la Cina sta investendo, a differenza di altre nazioni tra cui l’Italia, per la sua crescita», spiega in una nota la scuola. «La “fabbrica del mondo” sta riconquistando, in brevissimo tempo, “quel ruolo che ebbe nel ‘700», ha affermato Spigarelli.
Entro il 2021 il piano di Xi Jinping è quello di un leader che guarda ad un “moderato benessere” tentando di uscire dal divario tra ricchezza e povertà estrema, ma anche quello che mira essere un Paese pienamente sviluppato entro il 2049, una data significativa per il popolo cinese: ovvero i 100 anni dalla nascita della Repubblica Popolare Cinese. E ancora. La Cina punta ad essere sempre più innovativo nel presente (2020) e leader, forse indiscusso, nella tecnologia entro il 2050.
«Ci sono ancora molti preconcetti sulla Cina», ha dichiarato Spigarelli che ha ricordato come, nonostante il comune sentire, i numeri, gli investimenti e le strategie della Cina a breve porteranno i loro frutti. «La Cina che investe è infatti quella che festeggia il 40esimo dalle riforme, è la Cina che ambisce e che diventerà, grazie anche agli investimenti su scuola e ricerca, leader in svariati ambiti. Questo nonostante il divario tra le ultra tecnologiche città metropolitane e la campagna dove ancora è possibile morire di stenti. Già Marco Polo nel Milione aveva descritto le meraviglie e l’ingegnosità della Cina e ora, nel breve lasso di tempo che va dal 1980 circa “a Cina si è trasformata».
E poi la “Belt and road“: l’antica via della seta che potrebbe essere il luogo designato per poter rafforzare i rapporti tra Cina ed Europa.
Poi l’intervento di sei dottorandi coordinati dall’Università di Macerata. Ad emergere dal loro racconto, in inglese, in particolare, il rapporto tra tecnologia, privacy e sanità.
«Un team multidisciplinare che ha saputo ammaliare le giovani menti del Galilei portandoli nella dimensione affascinante della ricerca attraverso le varie discipline che concorrono a definire nello specifico la relazione tra salute delle persone, privacy e tecnologia: idee, problematiche e possibili soluzioni. Un modo per migliorare la vita delle persone attraverso
innovazioni significative in campo biomedico, come ricevere una ricetta medica o prenotare una visita direttamente dallo smartphone o addirittura poter esaminare un paziente con un fast checking online». spiega il Galilei.
«Aprirsi al mondo, sviluppare relazioni con altri territori europei ed internazionali, far in modo che i nostri allievi e la nostra scuola dialoghino con altre scuole, organismi di istruzione e formazione, istituzioni ed associazioni di altre parti d’Europa e del mondo, rappresenta oggi il modo migliore per la nostra scuola per stare nella globalità». Queste la priorità della scuola secondo le parole di Frati. E ora la grande sfida spetta agli studenti. «Tra i selezionati nessuno europeo – ha commentato lanciando la sfida la direttrice del China Center Francesca Spigarelli – l’inglese non basta, la Cina è il paese del presente e del futuro». Ed è proprio in questa ottica di saper guardare al futuro che il dirigente Luigi Frati ha annunciato , già dal prossimo anno scolastico, l’attivazione di un corso di lingua e cultura cinese. Oltre a eventi mirati e internazionali.