Jesi-Fabriano

Studenti stranieri, la realtà dell’istituto comprensivo Federico II nelle parole del dirigente Fabrizi

Il dirigente scolastico Massimo Fabrizi: «L’intercultura è una grande risorsa se gestita nella maniera giusta». La sua intervista

scuola federico II Jesi
Massimo Fabrizi, Dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo Federico II di Jesi

JESI – Su trentacinque bambini iscritti, ventiquattro sono stranieri. È quanto accade nell’anno scolastico 2018/2019 alla scuola dell’infanzia Giraffa dell’istituto comprensivo Federico II.

scuola federico II Jesi
L’interno della scuola Federico II di Jesi

Nonostante i tentativi di spostare gli studenti stranieri in scuole con più alunni italiani, le percentuali di alcune strutture jesine lascia poco spazio all’interpretazione. Alla scuola secondaria Federico II su 91 iscrizioni ci sono 27 studenti stranieri di cui 26 nati in Italia. La primaria Perchi, a Borgo Minonna, conta 17 studenti di cui 9 stranieri, tutti nati in Italia. Alla Mazzini su 24 iscrizioni ci sono dieci studenti di origine straniera ma nati in Italia e la percentuale è della metà degli iscritti anche alla Garibaldi dove su 52 ragazzi, 26 sono gli stranieri tutti nati in Italia.

L’istituto comprensivo Federico II assorbe la maggior parte di studenti stranieri, poiché la maggior parte delle famiglie vive nei quartieri dove queste scuole hanno sede. Il punto con il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Federico II Massimo Fabrizi.

Qual è la fotografia di questa scuola?
«Ho sempre detto che questa è una scuola di frontiera: l’intercultura è una grande risorsa se gestita nella maniera giusta. Le nostre insegnanti hanno ottenuto ottimi risultati nelle prove di lingue, siamo stati anche in Inghilterra come scuola con il maggior numero di alunni che hanno brillantemente superato le prove di inglese».

Avere classi con una presenza massiccia di stranieri quali problematiche comporta?
«La questione è puramente didattica: alla materna la maggior parte di questi bambini, seppure italiani sulla carta, non parlano italiano. In famiglia non si parla italiano, figuriamoci studiare la grammatica sui libri».

La scuola dell’infanzia Anna Frank, considerando che si tratta di una zona nuova come abitazioni, conta sette bambini stranieri e nati in Italia su 32 complessivi, alla Casali Santa su 19 iscritti ci sono tre stranieri, mentre alla Giraffa sono 35 gli iscritti di cui 24 stranieri (di questi tre sono nati all’estero, ndr) ed infine a Santa Maria sono 16 gli iscritti di cui sette stranieri, nati in Italia. L’offerta di mensa e trasporto gratuiti per quelle famiglie straniere che spostano i figli ha visto il Comune spendere, per il 2017, 23.568 euro.

Gli stranieri sono quindi aumentati?
«In realtà per quanto riguarda la scuola dell’infanzia Giraffa, abbiamo il 68,57% di stranieri. Questo perché una trentina di famiglie italiane di San Giuseppe hanno fatto richiesta altrove per il prossimo anno (pur non avendo diritti alla mensa e al trasporto gratuiti, ndr)».