Jesi-Fabriano

Stupor Mundi, il museo multimediale dedicato a Federico II

Sabato 1 luglio dalle 17 Piazza Federico II si vestirà come nel Medioevo per l'inaugurazione del museo multimediale dedicato all'imperatore svevo. Poi l'annuncio: Jesi tornerà ad essere Città Regia

JESI – Ripercorrere la vita e raccontare le imprese di Federico II, nato nella Piazza che porta il suo nome il 24 dicembre 1194. In quello stesso luogo dove, sabato 1 luglio, verrà inaugurato il Museo Stupor Mundi.

Sedici stanze su tre livelli per una spesa complessiva di due milioni e mezzo di euro «uno di tasca mia e il resto da parte della Fondazione Marche» ha precisato Gennaro Pieralisi, presidente della Fondazione Federico II Stupor Mundi, che ha voluto questo spazio. «Il Museo sarà virtuale perché non potevamo certo portare i castelli costruiti dall’Imperatore qui a Jesi – ha ironizzato l’imprenditore jesino – La città negli ultimi decenni è stata depauperata di diverse cose, penso al tribunale, da qui la necessità di dare una nuova spinta. L’idea del museo è nata insieme all’amico Callieri (Carlo,vice presid. Confindustria e dirett. centrale Fiat, ndr)». La sede dell’esposizione è a Palazzo Ghislieri, in Piazza Federico II, locali di proprietà della Cassa di Risparmio che li ha dati in affitto al comune. Dopo aver ripercorso le vicende che hanno portato alla nascita della Fondazione Marche, Mario Pesaresi che ne è il vice Presidente ha sottolineato il grande lavoro che è stato fatto per dare luce al museo, uno spazio che sia sinonimo «di una comunità che si sviluppa e che si nutre di personaggi di questo calibro» ha confermato Luca Butini, assessore alla cultura.

«Ci viene data una grande opportunità – le parole del sindaco Massimo Bacci – Un museo che vivrà di luce propria, che permetta di lavorare sull’accoglienza turistica che in questa città manca. L’auspicio è in una politica di lungo respiro che sappia cogliere valorizzare Jesi e le eccellenze del territorio».

All’invito fatto da Pieralisi di tornare a chiamare Jesi “città Regia” (titolo che era stato conferito proprio dall’Imperatore e che venne eliminato con una delibera comunale, dopo il referendum per scegliere fra monarchia o repubblica il 2 giugno 1946), Bacci ha allungato la mano chiarendo che da settembre «ci metteremo al lavoro anche per questo». Presenti per l’occasione anche Daniele Crognaletti che ha messo in mostra il pullman dedicato al Museo da un lato e all’argento di Elisa Di Francisca, Rio 2016, dall’altro, l’onorevole Emanuele Lodolini e William Graziosi, segretario generale Fondazione Federico II Stupor Mundi e amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini: «Nel museo, lavoro iniziato sotto la Giunta Belcecchi, vedremo manufatti in salsa digitale frutto del lavoro dei Laboratori della Fondazione in un percorso museale interessante per dare ai visitatori una chiarissima idea del personaggio – dice Graziosi -. A lavorare dietro al museo ci sono molte realtà marchigiane».