JESI – Cinque mila contenitori in cartone per alimenti per il trasporto di cibo e altri mille per quello di bottiglie: realizzati per iniziativa del Rotary Club Jesi saranno, tramite la collaborazione di Confartigianato e Cna e col patrocinio del Comune, gratuitamente distribuiti ai ristoratori che aderiranno alla iniziativa perché i loro clienti possano riportare a casa quanto, di pietanze e bevande, non è stato consumato a tavola. Una iniziativa contro lo spreco alimentare e per il recupero del cibo altrimenti destinato a essere buttato che il Rotary Club Jesi, a cavallo tra l’attuale presidenza di Mauro Ragaini e quella al via dal 1 luglio di Paolo Bifani, ha presentato in Comune insieme all’assessora Emanuela Marguccio.
«L’idea – spiega Ragaini – nasce da un nostro socio, Emanuele Zannini e ora, dopo aver ottenuto il patrocinio del Comune, “Take me home” entra nella fase realizzativa. La crescita e il raggiunto benessere del secondo dopoguerra hanno fatto scomparire quella che per secoli era stata in Italia la cultura del recupero e del riciclo. E quello che è tutto il suo valore sociale, culturale, economico. Se pensiamo agli 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che ogni anno vengono sprecato nel mondo e a quanto costano ad economia e ambiente ad esempio con riguardo al consumo che coltivazioni e allevamenti intensivi comportano, ci rendiamo conto dell’assurdo. Con questi contenitori vogliamo incentivare quella che dovrebbe essere la normalità del riportare a casa ciò che al ristorante si è pagato ma non consumato, dal cibo alla bottiglia di vino».
Presenti per il Rotary il vice presidente e in commissione progetti Maurizio Marchegiani, Alessandra Sassaroli e il responsabile comunicazione Matteo Baleani, Cristina Brunori per Confartigianato spiega: «La possibilità di terminare a casa il cibo e il vino non consumati si sposa l’enorme valore dei prodotti delle tante eccellenze del territorio, se pensiamo al freno all’acquisto di una bottiglia di vino tanto spesso rappresentato dall’idea che a tavola non sarà bevuta per intero». Per Francesco Barchiesi di Cna: «Non potevamo non aderire ad una iniziativa che dà sia una risposta nella lotta allo spreco sia uno spunto al commercio».
Secondo l’assessora Marguccio: «Un uso appropriato del cibo e di ciò che si consuma è un vero e proprio atto educativo di cui dobbiamo farci carico».