Jesi-Fabriano

Jesi, la proposta della maggioranza: ridurre l’Iva su assorbenti e pannolini

Daniele Massaccesi, Nicola Filonzi, Tommaso Cioncolini e Katia Montalbini chiedono all’amministrazione di abbassare il prezzo di vendita di alcuni prodotti igienico-sanitari nelle due farmacie comunali

JESI – No alla Tampon tax. A formulare la richiesta, chiedendo di applicarla in città, sono quattro consiglieri comunali di maggioranza: il presidente del consiglio, Daniele Massaccesi, Nicola Filonzi (Jesiamo), Tommaso Cioncolini (Jesinsieme) e Katia Montalbini (Patto x Jesi). La loro proposta è appunto quella di ridurre l’aliquota Iva su alcuni prodotti igienico-sanitari in vendita nelle due farmacie comunali, vale a dire pannolini, pannoloni, assorbenti interni ed esterni e coppe mestruali.

In Italia, al momento, sono in vigore tre aliquote Iva: 4 % (aliquota minima, applicata alle vendite di generi di prima necessità; 10% (aliquota ridotta, applicata a determinati prodotti alimentari, a particolari operazioni di recupero edilizio ed ai servizi turistici): 22% (aliquota ordinaria, per tutto il resto). «I prodotti sanitari per il ciclo mestruale, nonostante costituiscano un bene primario, sono sottoposti all’Iva del 22% (la cosiddetta “Tampon tax”) – spiegano i promotori della mozione da discutere e votare il 24 giugno in aula -. cioè l’aliquota massima contemplata dal sistema fiscale italiano, equiparandoli a beni di lusso, mentre – per esempio – i rasoi per barba sono inquadrati come beni di prima necessità e pertanto con l’aliquota più bassa. Viene inoltre ignorato il fenomeno period poverty (povertà mestruale), ovvero il disagio (anche per ragioni economiche) di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale attraverso appositi dispositivi sanitari e in luoghi idonei. Questo fenomeno che in altri contesti è stato ampiamente analizzato così come emerge da una ricerca condotta in Inghilterra da Plan International UK. Tale indagine ha rilevato che su un campione di mille ragazze il 15% delle intervistate non riusciva ad acquistare assorbenti, mentre il 14% è costretta a rivolgersi alle amiche purché ritenuti troppo cari ed onerosi».

Ecco dunque l’invito all’amministrazione, da mettere al voto, «a sollecitare il Governo ed il Parlamento a prevedere un’immediata riduzione dell’aliquota, attualmente al 22%, per i prodotti igienico-sanitari femminili, pannolini e pannoloni per neonati e anziani al fine di arrivare alla totale detassazione dei beni essenziali, incontrovertibilmente necessari per la salute e l’igiene della persona. Inoltre, a richiedere alla Regione Marche di affrontare ed approfondire il fenomeno della period poverty, anche, eventualmente, attraverso uno studio qualitativo delle fasce economicamente a rischio, e prevedere un piano di agevolazioni economiche per l’acquisto di prodotti sanitari e igienici femminili per le fasce più deboli, nonché per pannolini e pannoloni per neonati, anziani e persone con fragilità».

In ambito locale, i quattro consiglieri chiedono «di individuare le più opportune soluzioni fiscali per ridurre l’aliquota Iva sui prodotti sanitari, pannolini e pannoloni per le categorie sopraccitate, nonché per prodotti igienici femminili (assorbenti interni ed esterni e coppe mestruali) presso le due farmacie comunali della nostra città, magari equiparando i suddetti prodotti a beni primari e comunque prevedere un minor margine di guadagno sui beni finora richiamati, e a trasmettere il testo della mozione alla Consulta per le donne e le pari opportunità affinché questa tematica possa essere maggiormente approfondita e studiata e – se ritenuto opportuno – magari condivisa con le altre istituzioni del territorio».

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