Jesi-Fabriano

Tasse, disperazione e ingiustizie: Jesi ha bisogno di eroi

"Robin Hood.com" è il titolo del laboratorio di teatro sociale e civile organizzato dalla Rete del Sollievo di Jesi in collaborazione con l'Atgtp. Il testo è una versione moderna e originale delle vicende del popolare eroe di Sherwood

JESI – Ingiustizie nel lavoro, nella politica, nella società: “Robin Hood.com” è il titolo del laboratorio di teatro sociale e civile organizzato dalla Rete del Sollievo di Jesi in collaborazione con l’Atgtp.

L’open day di giovedì 23 novembre, dalle 18, in via Contuzzi a Jesi presso Scatolab (ex Sporting Club), sarà l’occasione per tutti gli interessati di conoscere il gruppo di lavoro (partecipazione gratuita, info 328 274 5305 – info@atgtp.it). «Il gruppo sarà formato dagli utenti della Rete del Sollievo e da giovani di ogni età che vogliono partecipare ad un’esperienza educativa, civica e artistica di alto valore sociale e culturale. Un’esperienza aperta a tutta la città di Jesi – spiega Simone Guerro per l’Atgtp – Il testo di “Robin Hood.com” è stato scritto da un paziente che ha immaginato Robin come un hacker informatico che insieme al fidato amico Little John, dipendente della Polizia Postale, ruba ai ricchi per dare ai poveri. Il tema è quello delle ingiustizie e dei soprusi. Prendendo spunto dell’eroe della foresta di Sherwood ci chiederemo come sopravvivere nella Nottingham dei giorni nostri, tra tasse, disperazione e regnanti corrotti».

«Sono ormai dieci anni che collaboriamo con l’Atgtp per queste esperienze di teatro di comunità – spiega Gilberto Maiolatesi della Rete del Sollievo – Il teatro è uno dei linguaggi espressivi con cui lavoriamo: quello che viene fuori da questa esperienza è un’alchimia, ad alcune persone piace ad altre spaventa. È un progetto di prevenzione e promozione della salute mentale che si scollega dalla malattia». Il laboratorio quest’anno sarà condotto da Enrico Marconi e Silvano Fiordelmondo, l’esito debutterà in primavera: il teatro fa i conti con il materiale umano ecco perché questo laboratorio è una vera e propria esperienza estetica e drammaturgica, con un regista e lo sguardo del pubblico.

«Il tenere conto dell’altro, cioè il pubblico a cui viene offerto uno spettacolo, è un impegno importante – continua Maiolatesi – Molti pazienti sono fuggiti dall’altro, perché si sono trovati male, ecco che questa esperienza è una sfida per tutti. Se si riesce a fare questo significa che si sta meglio. Si forma un gruppo di attori, che seguono le dinamiche del teatro per offrire uno spettacolo di qualità». A proposito di qualità: l’esito del laboratorio dello scorso anno, “Donkey Shot”, aveva fatto il tutto esaurito al Moriconi di Jesi ed era stato chiesto in altri teatri d’Italia. Robin Hood.com rientra nella rassegna Malati di Niente che sin dal 2000 propone di valorizzare le diversità per combattere lo stigma, il laboratorio teatrale si concluderà con uno spettacolo vero e proprio, curato dagli operatori di Atgtp.

Il programma della rassegna
Il programma della rassegna

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