JESI – Prosegue a Jesi, dopo l’inaugurazione con “Il Trovatore” di Verdi, la 51esima Stagione Lirica di Tradizione del teatro “Pergolesi”. Venerdì 9 novembre (ore 20.30) e domenica 11 (ore 16), l’appuntamento è con “Le nozze di Figaro”, opera buffa in quattro atti su libretto di Lorenzo Da Ponte e musica di Wolfgang Amadeus Mozart. L’opera va in scena in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Teatri e Umanesimo Latino SpA Treviso e Teatro Comunale di Ferrara. Dirige lo spagnolo Sergio Alapont, uno dei direttori di spicco della sua generazione, premiato con il Gboscar in Italia come migliore direttore d’orchestra per l’opera e vincitore del Concorso Internazionale per direttori d’orchestra di Granada. La regia è curata da Francesco Bellotto, i costumi sono di Alfredo Corno, le luci di Roberto Gritti; le scene sono quelle realizzate del 2005 da Emanuele Luzzati, uno degli artisti più amati e ammirati del nostro tempo. Suona l’Orchestra Città di Ferrara, il Coro è il Benedetto Marcello di Venezia.
Nella compagnia di canto sono i cantanti vincitori del XLVIII Concorso Internazionale per Cantanti “Toti dal Monte”: Christian Federici interpreta il ruolo di Conte di Almaviva, Yulia Gorgula canta La Contessa di Almaviva, Francesca Tassinari è Susanna, Davide Giangregorio è Figaro, Marta Pluda canta il ruolo di Cherubino e Francesca Cucuzza quello di Marcellina; completano il cast Baurzhan Anderzhanov (Bartolo), Alfonso Zambuto (Basilio/Don Curzio), Sara Fanin (Barbarina) e Luca Scapin (Antonio).
“Le nozze di Figaro, ossia La folle giornata” (K. 492) è la prima delle tre opere buffe italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte; viene rappresentata, per la prima volta, al Burgtheater di Vienna il 1° maggio 1786 e il testo, musicato da Mozart a ventinove anni, è tratto dalla commedia “Le mariage de Figaro” di Beaumarchais.
«Quando nel 1782 Beaumarchais finì di scrivere il suo Mariage de Figaro, sapeva benissimo che la commedia aveva contenuti eversivi – scrive Francesco Belloto nelle note di regia – Il ritratto di una nobiltà illiberale e corrotta, la disuguaglianza come metodo di dominio, la prepotenza maschile erano soggetti che non sarebbero passati inosservati agli occhiuti controllori dell’ancien régime. La corte asburgica ne permise la messinscena nel 1786 forse perché la commedia, trasformata in libretto, era in lingua italiana. Grazie a questa ‘imprudente’ concessione, oggi abbiamo Le nozze di Figaro. Il mio progetto di regia rimette al centro della narrazione quel messaggio di speranza e cambiamento, mostrando potere e fascino di una macchina teatrale che è stata in grado di cambiare la storia e difendere la dignità dell’Uomo».
Il cartellone propone poi da venerdì 14 a domenica 16 dicembre (con anteprime riservate ai giovani l’11 ed il 12 e la recita per le scuole il 13 dicembre) in prima rappresentazione assoluta, va in scena “Gran Circo Rossini”, CircOpera di Giacomo Costantini che celebra i 150 anni dalla morte di Giachino Rossini in un format della Fondazione Pergolesi Spontini che coniuga circo e melodramma. Lo spettacolo si avvale del contributo di Fondazione Cariverona (Bando Cultura 2018). Prevista, inoltre, una replica al Teatro Gentile di Fabriano domenica 30 dicembre ore 16 nell’ambito del progetto “Marche inVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma” con il sostegno di Mibact Direzione Generale dello Spettacolo dal vivo e Regione Marche, in collaborazione con Consorzio Marche Spettacolo e Amat, e con il patrocinio di Comune di Fabriano e Comune di Cerreto d’Esi. Le musiche sono di Matteo Salvo e Giuseppe Pitarresi da Gioachino Rossini, dirige Angelo Michele Errico, la regia è di Giacomo Costantini, le scene Benito Leonori, i costumi di Beatrice Giannini. Nuova la produzione, a cura di Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con El Grito Circo Contemporaneo all’antica.