JESI – Lavori in corso al teatro Moriconi. Dal febbraio 2018, palco e platea del complesso San Floriano sono interessati da un intervento di riqualificazione che dovrebbe concludersi, stando al cronoprogramma, prima dell’estate del prossimo anno. Tempistiche incompatibili, ovviamente, con l’estate alle porte e, soprattutto, con la programmazione autunnale e invernale, che potrebbe tornare in scena se la campagna di vaccinazione anti-covid darà i frutti sperati.
Ad accendere i riflettori sul problema è Emanuela Marguccio, consigliera comunale del Pd. «Il Comune ha investito per la messa in sicurezza circa 300 mila euro finanziati con apposito mutuo – ricorda l’esponente di minoranza -. Il teatro doveva riaprire a fine 2018, ma è stato di recente stimato che, salvo imprevisti, occorrerà attendere addirittura fino a primavera 2022 prima di poter avere il piacere di poterlo utilizzare per gli spettacoli dal vivo. La chiusura del Moriconi, che perdura da oltre 3 anni, ha provocato forti e inevitabili ripercussioni sull’attività teatrale e culturale della città sia prima della pandemia che oggi, momento in cui i teatri stanno gradualmente riaprendo dopo il totale fermo delle loro attività a causa dell’emergenza pandemica».
Considerazioni che verranno ribadite giovedì 27 maggio in consiglio comunale. «L’amministrazione ha previsto di svolgere ulteriori lavori all’interno del teatro per realizzare “la casa della musica e del cinema” – si legge nell’interpellanza della Marguccio -, utilizzando parte della donazione di Cassio Morosetti. Lavori che, in base a quanto preannunciato, allungheranno ulteriormente i tempi di attesa per la riapertura del complesso di San Floriano. Ciò significa che in città gli spettacoli dal vivo continueranno inevitabilmente a subire drastiche riduzioni a discapito principalmente dei più giovani, considerato il fatto che il teatro ha sempre ospitato la programmazione dell’ATGTP (Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata)».
Ecco, dunque, la richiesta. «Per quale motivo – è il quesito dell’esponente democrat – il Teatro Moriconi è ancora interessato dai lavori programmati nel 2018 e come intende procedere l’Amministrazione per anticipare la riapertura della struttura rispetto a quanto annunciato, in modo da poter garantire al più presto un’adeguata programmazione di spettacoli dal vivo in città?».
La progettazione degli interventi è coordinata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, che di recente ha anche effettuato delle rilevazioni acustiche propedeutiche al miglioramento della resa dal vivo di concerti e spettacoli. «La sala teatrale del “Moriconi” corrisponde acusticamente ai canoni dell’architettura ecclesiastica del ‘700, quella appunto dell’antica Chiesa di San Floriano a pianta centrale ellittica – ha spiegato la Fondazione -. Allo stato attuale esiste un riverbero molto importante che risulta coerente con le funzioni liturgiche per le quali lo spazio è stato progettato ma, al contrario, fastidioso e di ostacolo alle funzioni “teatrali” a cui lo spazio sarà nuovamente destinato. All’interno della ricerca si valuterà anche la possibilità di sostituire gli attuali palloni sospesi al centro della cupola a base ovale con il duplice vantaggio di risolvere alcune difficoltà riscontrate nel progetto di ripristino del sistema di rilevazione fumi e di rendere nuovamente visibili gli stucchi e gli affreschi con le Storie di san Francesco eseguiti da Francesco Mancini a partire dal 1851. Dopo questi interventi, il teatro potrà dotarsi di impianti audio / voce / suono per amplificare i suoni, ove sia necessario e sempre senza creare riverbero, e di un impianto di videoproiezione». L’obiettivo è quello di metterlo a disposizione, appunto, per concerti di musica pop e jazz e per il cinema.