JESI – Il cioccolato è la risposta, che ce ne importa di quale sia la domanda. Il cioccolato è la risposta quando guardiamo l’opera d’arte realizzata dal maître chocolatier Marco Cascia, titolare de “Le Chocolat” di via Cavour a Jesi e della pasticceria “La Dolce vita” a Moie di Maiolati Spontini. Un cioccolato che prende forma, ispirazione e diventa una riproduzione fedele del teatro Pergolesi di Jesi, in scala. Questa scultura l’abbiamo ammirata in esposizione nella vetrina della sua cioccolateria al centro della città da gennaio fino a San Valentino e per un mese ha deliziato non solo gli occhi ma anche le papille gustative. In un momento, oltretutto, di grande sofferenza per i teatri italiani, chiusi a causa dei Dpcm. Vedere quella riproduzione fedele e minuziosissima, nelle tre gradazioni del fondente, del cioccolato al latte e bianco, ha addolcito un po’ i rigori dell’inverno segnati dalla seconda ondata pandemica. Oggi quell’opera d’arte in cioccolato ha cambiato casa: Marco Cascia la donerà alla Fondazione Pergolesi Spontini giovedì (27 maggio) nel corso di una piccola cerimonia, per esporla in una teca nel foyer del teatro Pergolesi dove finalmente il pubblico tornerà questo weekend per la ripresa della stagione lirica e degli spettacoli.
«L’idea mi frullava in testa da un po’ di tempo – ci racconta il mastro cioccolatiere Marco Cascia -; volevo fare qualcosa di evocativo della città di Jesi visto che sarebbe stato posto al centro della vetrina della cioccolateria in via Cavour. Poi eravamo in pieno lockdown, avevo molto tempo a disposizione e il teatro, vista anche la vicinanza… sarebbe stato il massimo. Poi, la fortunata coincidenza di un amico che aveva appena acquistato una stampante 3D. Così abbiamo fatto un progetto tecnico del teatro in scala, tutto perfettamente proporzionato rispetto al reale. Siamo partiti dalle finestre, che sono la parte più difficile dell’opera. Mi sono detto: “se vengono bene, vado avanti”. Ho realizzato uno stampo in gelatina alimentare grazie al progetto in 3D, ci ho colato circa 10 kg di cioccolato ed è nato il teatro Pergolesi. Volevo in realtà farci anche la piazza, ma sarebbe diventato eccessivamente grande per la vetrina. Così mi sono limitato all’edificio».
Cinque giorni pieni di lavoro, un progetto minuzioso e tanto, tanto cioccolato. Dieci chili, questo è il peso del teatro di cioccolato, che misura 75 centimetri di lunghezza per 40 cm di altezza e 40 di profondità. «Sono felice di donarlo alla Fondazione – dice ancora Marco Cascia –; già avevo ricevuto una telefonata di ringraziamento da parte del direttore generale Lucia Chiatti per il dolce omaggio al teatro jesino in un momento difficile come quello del lockdown e della sospensione delle attività teatrali. Così poi è stato quasi naturale donarlo al Teatro. So che lo terranno in esposizione finché resisterà».
Il cioccolato di cui è fatto il teatro di Marco non avrà bisogno di una protezione refrigerata, altrimenti si rovinerebbe. Per cui, finché le temperature del foyer lo consentiranno, sarà esposto, poi qualcuno dovrà sacrificarsi e mangiarlo! Intanto fa bella mostra di sé nel foyer davanti al busto di Pergolesi per foto instagrammabili, selfie e dolcissimi momenti social.
Marco sta già pensando alla prossima opera… «Prima del Pergolesi avevo realizzato nel 2017 un bellissimo violino, in occasione dell’apertura de Le Chocolat – conclude – ma edifici o monumenti proprio no. Magari chissà, il prossimo obiettivo potrebbe essere l’Arco Clementino!».
Di obelisco proprio non vuol sentirne parlare, almeno per dieci anni, ma ammette anche che ha in testa un omaggio per la sua Moie: la storica Abbazia di Santa Maria, che come sfida lo stuzzica molto. E se di idee ne bollono diverse in pentola, il denominatore comune è sempre lo stesso: la risposta, che è sempre il cioccolato!